lunedì 3 novembre 2014

Come si evolve il web

Tra annessi e connessi, per chi fa il mestiere di Internet Services Provider, diventa sempre più difficile riuscire a soddisfare in modo corretto ed economicamente conveniente la clientela.

Il problema è che il web si è fatto molto più complesso d’un tempo e sempre più lo diventa.

In primis Google che ha fatto passi da gigante, suddividendosi per gemmazione in tanti motori da un lato e che dall’altro stà cercando di restituire risultati delle ricerche personalizzati, che renderanno le serp possibili per la stessa chiave praticamente infinite.

Pio vi sono i social, da facebook a twitter, da linkedin a pinterest (e chi più ne ha più ne metta) tutti capaci, se usati con granu salis, di generare traffico e vendite, brand reputation e fidelizzazione.

Ma se tutto ciò rappresenta il contesto, dall’altro v’è poi l’edificio, ovvero il sito, che viene costruito per il cliente.
Se anni fa era l’elemento più importante anche dal punto di vista economico, oggi lo è rimasto solamente dal punto di vista tecnico e tecnologico; come dire: è oneroso come prima ma costa molto meno.

L’avvento degli OPEN SOURCE, con costi prossimi allo zero, almeno lavorando su template, consente ai millantatori di proporsi alle aziende con costi bassissimi per realizzare e gestire siti web.

Il problema è che i software open source consentono di produrre siti web efficienti ed efficaci solo se implementato nel modo corretto, con i plugin installati correttamente, con i codici jquery realizzati in modo corretto, con i 404 ed i 301 gestiti in modo corretto ….

Significa che un sito, soprattutto se complesso e fortemente personalizzato, può si essere realizzato basandosi su un modello open source, ma deve comunque essere fatto in modo professionale, sapendo bene quali tasti si stanno toccando e quali effetti verranno generati dall’averli toccati.

Si riducono però i margini operativi, si riducono gli incassi, dunque, ma si aumenta il lavoro necessario a realizzare il successo di una avventura web.

In un clima tecnico ed economico di questo genere sono destinati a sopravvivere solamente coloro che avranno il coraggio di smettere di essere TUTTOLOGI e si specializzeranno in modo estremo su argomenti ed ambiti tecnici.

Non dovrà mai essere perso di vista il contesto nel quale ci si muove, ovvero il web, ma non sarà più possibile accettare qualunque incarico.
Questo significa, d’altro canto, che sarà bene diffidare da chi offre pacchetti completi di tutto, dalla grafica alla seo, dal social marketing al controllo della brand reputation.

Sono molti gli ambiti del web ad aver raggiunto la maturità, è avvenuto in tempi brevissimi e con grande caoticità, ma si è generata una situazione nella quale è ormai diventato necessario parlare di figure professionali specializzate in Adwords, in Facebook, in You tube …. Ovvero è giunto il momento di iniziare a lavorare in staff e di dimenticarsi la possibilità di arrivare ovunque da soli.


Stefano Torre

lunedì 20 ottobre 2014

Eccellenze in digitale


Una occasione da non perdere per le aziende piacentine del settore eno-gastronomico 

Eccellenze in digitale è un progetto di google in collaborazione con unioncamere per la divulgazione di una corretta cultura digitale tra le imprese che eccellono nel Made in Italy.


Il made in italy è uno dei brand più popolari al mondo, dal design, alla moda, alla produzione eno gastronomica, sono tantissimi gli ambiti nei quali il Made in Itali è richiesto ed apprezzato.
La fama del brand non nasce a caso ma è frutto di almeno 60 anni di lavoro ben fatto, nei quali gli imprenditori italiani di ogni settore hanno saputo conquistare uno spazio tra le eccellenze della produzione mondiale in ogni campo.
Il genio e la Fantasia italiani sono dunque tornati a splendere per quel che potrebbe essere una specie di nuovo rinascimento, almeno economico, se non fosse per problemi e pastoie che non consentono ad una qualità così elevata e così tanto riconosciuta ed apprezzata, di affermarsi veramente.

Una delle cose che frenano il successo del made in Italy è la scarsissima propensione all'utilizzo del web degli italiani, che si riverbera inevitabilmente anche sulla scarsa propensione e fiducia delle imprese verso la rete internet.

Da qui nasce il progetto eccellenze in digitale, con il quale google, nel suo interesse ci mancherebbe altro, stà cercando di fare una sorta di evangelizzazione delle imprese italiane verso il web, con inevitabili ripercussioni positive sulla loro visibilità e sul loro fatturato.

Il progetto prevede la fornitura di un supporto gratuito alle imprese per cercare di stimolarle a capire come muoversi nel web e contemporaneamente le renda padrone di quelle conoscenze di base necessarie tanto per poter operare su internet quanto per poter capire quel che viene loro proposto.

Sono state le camere di commercio a scegliere gli ambiti nei quali fornire questa preziosa consulenza; a piacenza sono sti scelti l’ambito della produzione dei salumi e quello della produzione dei vini.
Sul sito della camera di commercio è possibile scaricare la documentazione per poter aderire al progetto al quale saranno ammesse un massimo di 50 imprese.

Saranno ammesse le prime 50 imprese che faranno domanda.

Inutile dire che è una occasione da non perdere!

riferimenti: www.eccellenzeindigitale.it

nella pagina indicata sotto troverete i moduli per aderire al bando.
www.pc.camcom.it/news/201cmade-in-italy-eccellenze-in-digitale201d



lunedì 13 ottobre 2014

Traffico dai social network

Oggi gran parte del traffico sui siti, soprattutto quelli che fanno informazione, giunge attraverso i social network.

Questo rende indispensabile fornire ai propri lettori contenuti sempre aggiornati e freschi, potremmo dire al passo con i tempi, il che rappresenta un impegno redazionale oneroso e costante.
Il problema non è solamente fornire contenuti freschi ed interessanti, ma anche il costruire una visibilità social, ovvero un pubblico social, non casuale ma interessato ai temi che trattiamo nei nostri post.

Non importa quanto di nicchia sia l’argomento che trattiamo, ciò che è importante è che il nostro pubblico social sia davvero interessato a quella nicchia.
Quindi, da un lato è necessario produrre materiale editoriale interessante, e dall’altro trovare pubblico.

Significa che una redazione, consapevole delle problematiche legate al social web marketing, è indispensabile per riuscire ad avere una buona visibilità ovvero un buon traffico sui propri siti.
Le tecniche che si possono utilizzare per acchiappare i click sono tante, c’è chi punta sulla curiosità, chi sulla senzionalità, chi sulla serietà. Inutile dire che , al lungo andare, è questa ultima che produce i maggiori successi.

Ad ogni buon conto oggi il traffico organico proveniente dai motori di ricerca rappresenta solo una parte del traffico di un sito web.

La parte restante arriva dai post che facciamo sui social network e dal pubblico che su di essi abbiamo.

giovedì 9 ottobre 2014

Truffe su facebook: i trucchi laidi per estorcere denaro

Le truffe sul web sono spesso molto fantasiose, oltre che laide, e cercano spesso di intercettare comportamenti potenzialmente disonorevoli per estorcere qualche euro al malcapitato.

I più cattivi sono quei sistemi che scaricano direttamente i soldi dalla sim del nostro cellulare e che ci consentono si la cancellazione dal servizio, ma intanto una settimana di abbonamento, di solito 5 euro la hanno scaricata.

Di solito si attivano automaticamente cliccando su banner grafici con ragazze seminude ed ammiccanti, roba da sporcaccioni, insomma, cosa che di per se è deterrente rispetto a denunce da parte dei malcapitati.

La cosa spaventosa è poi il fatto che difendendosi dietro la foglia di fico della privacy dell’utente, nella bolletta telefonica non compare il dettaglio dei servizi erogati, e c’è così gente che senza saperlo, senza essersene mai accorta paga per anni questi abbonamenti.

In alcuni casi, soprattutto sui tablet e sugli iphone, i banner portano a pagine che apparentemente bloccano i dispositivi ed il messaggio che compare è la richiesta di versare ad un cero conto paypal una cifra, di solito 90 euro, per poterli sbloccare. Sono soprattutto gli utenti inesperti a cadere nel tranello. Immaginatevi un vecchietto che si trova davanti ad un messaggio del genere, e che probabilmente, prima di chiamare il nipote per chiedere cosa fare, probabilmente decide di pagare …. Senza peraltro risolvere nulla e ritrovandosi cornuto e mazziato!

Oggi, leggendo la rassegna stampa, mi capita sotto l’occhio un articolo del Fatto quotidiano (che riporto integralmente) e che, sinceramente, mi ha lasciato un po’ sconcertato, ma che nella realtà mi pare estremamente plausibile.

(fatto quotidiano 8.10.2014)
Facebook, ricatti sessuali sui social network. “Attenti alle richieste d’amicizia”
Sono vere e proprie estorsioni di piccolo cabotaggio: 150, 200 euro per evitare che il video hard scambiato dalla nuova amica su Fb finisca nella bacheca di mogli, fidanzate, ecc. La polizia postale: "Arrivano 20 segnalazioni a settimana"

Solitamente il primo contatto avviene su Skype, più raramente su Facebook. Dalla foto ‘lei’ sembra molto carina, ti contatta e inizia a chiacchierare. La conversazione va avanti “non è che per caso hai anche un profilo Facebook?”. “Certo”, risponde lo sventurato e piazza in mano al ricattatore tutti i suoi possibili contatti. Perché intanto la chiacchierata ha preso quota, si fa intima e lei per fare capire le sue intenzioni gli manda un video hard. Lui pensa sia la sua giornata fortunata e sta al gioco. A video risponde con video o qualche foto dello stesso tenore. E dall’altra parte tutto viene registrato. “E’ a questo punto – racconta Renzo Ferrai, ispettore capo della Polizia postale del Trentino Alto Adige – che scatta l’estorsione”. O paghi, 100-150 euro, o il tuo video sarà caricato su Youtube e condiviso con la fidanzata, parenti e amici. Succede così, sempre più spesso, non solo nei pressi di Trento o Bolzano, dove solo l’ultima settimana sono arrivate una ventina di segnalazioni, ma in tutta Italia.


Di solito Youtube questo tipo di filmati li elimina in fretta, oppure lo fa con solerzia dopo la richiesta della Polizia Postale. Ma la rete è piena di luoghi dove piazzare un filmato compromettente. Una truffa di piccolo cabotaggio “che gioca sui grandi numeri perché probabilmente i tentativi sono centinaia ogni giorno”, aggiunge Ferrai. Denunce ce ne sono poche, spesso si tratta di segnalazioni, di persone che si rivolgono alla Polizia per sapere come comportarsi. E qualcuno paga. C’è il quindicenne come il sessantenne che magari si è beccato anche un bello spavento perché gli hanno inviato un video con una ragazzina chiaramente minorenne. A loro modo gli estorsori sono anche corretti. L’ispettore spiega infatti che non si è mai verificato il caso che dopo il pagamento i truffatori tornassero alla carica con altre richieste. E’ un colpo da una botta e via. Anche se il timore rimane perché la copia di video e foto è sempre nelle loro mani. Ma non si può fare nulla per fermarli? “Sì, ma la procedura è lunga”. Prima ci vuole la querela, poi l’avvio del procedimento penale, l’intervento del magistrato che richiede a Facebook i dati relativi al contatto e la decisione del social network. Tutto è possibile ma la trafila è lunga. E la truffa continua. “Attenzione, quindi, alle richieste di amicizia”.


venerdì 26 settembre 2014

Vivino il social dell'enologia

Vivino è un social network di origine danese dedicato al vino, la cui principale caratteristica è quella di saper riconoscere le etichette e di dare informazioni sul vino relativo.

È un vero e proprio social network nel quale parlare di vino, commentare le etichette e discutere delle proprie esperienze enologiche.

Una vera chicca, insomma, per gli amanti del buon bere, ed una grande opportunità per produtori di vino, ristoranti ed enoteche.

L’accesso è estremamente facile: si scarica la app e si apre un profilo su vivino anche usando le credenziali del proprio profilo facebook o g+. Da questo momento potremo utilizzare il social al pieno delle sue funzionalità.

Vivino nasce a Copenaghen in Danimarca dall’intuizione di Heini Zachariassen e dal 2009 ad oggi è riuscita a riunire circa 4.000.000 di utenti.

L’idea nasce dalla oggettiva difficoltà di reperire sul web informazioni facilmente consultabili sull’enorme mondo dell’enologia e le sue varie etichette, qualità e aziende produttrici.

Diventata strada facendo un’applicazione per smartphone e tablet, Vivino aiuta a far diventare esperti sommelier i propri utenti, o almeno evita di ricevere fregature da chi il vende vino e dispensa apparente saggessa in tema di enologia.

Quindi, ancora una volta, la forza della comunnity web-based ha dato il potere dell’informazione ai tanti (vivino è diventata nel luglio 2013 la wine-app più scaricata al mondo).

Gli appassionati e non possono riconoscere innumerevoli bottiglie di vino in una maniera incredibilmente facile. Basta uno smartphone (iPhone, Android, WP7 e Blackberry) e una connessione internet e il gioco è fatto.

Value2020 ha rappresentato la diffusione dell’applicazione nel mondo attraverso una mappa (Dec 2013) e, come si può vedere dalla scala cromatica, Italiani, danesi, belga, norvegesi, portoghesi, svizzeri e olandesi sono particolarmente attivi nella condivisione di nuove bottiglie di vino. Assente la Cina anche perché non è ancora stata sviluppata una versione scritta in mandarino.



Le funzionalità dell’app sono diverse:

1) Fotografare l’etichetta: Di sicuro questa è quella più emozionante.  Basta fare una foto dell’etichetta del vino e in pochi secondi l’applicazione restituisce con un impatto grafico molto semplice: il nome dell’azienda produttrice, il nome del vino, l’origine geografica, la media delle valutazioni e del prezzo d’acquisto dell’utente e la tipologia della bottiglia, se bianco rosso o mosso. Inoltre da la possibilità di aggiungere subito dettagli sulla tua esperienza, che poi alimenterà i dati che il prossimo utente troverà sulla recensione della bottiglia..

2) Find the best wines near you: questa scheda sfrutta il GPS del tuo smartphone per geolocalizzare dove trovare vino, evidenziando il nome del negozio/locale e la quantità di bottiglie trovabili.
3) Share your wines with friends: Come ogni community che si rispetti, Vivino da la possibilità di “followare” i tuoi amici per scoprire cosa bevono e il loro giudizio.

4) Get personalizer recommendations: L’applicazione, considerando i rating che hai lasciato ai vini che hai bevuto, ti da dei consigli su quali vini degustare la prossima volta. Questa funzione assomiglia molto a quella che ha già itunes, dopo aver comprato una canzone ti consiglia una che potrebbe soddisfare i tuoi gusti musicali.


5) Discover Wines: Vivino da informazioni sul ranking della regione di provenienza della bottiglia appena fotografata, sulla sua azienda produttrice, sul tipo di uva, sugli abbinamenti di cibo ecc ecc. Partendo da questi dati si può spaziare nel mondo dei vino approfondendo su ognuno dei dati. Puoi rispondere a domande esistenziali, come ad esempio: Come sarebbe  lo chardonnay se fosse un persona? 

giovedì 25 settembre 2014

Una poesia su internet ... non ve l'aspettavate vero?

Oltre la rete
Come essere al di là della luna
A cavalcare gli infiniti spazi - tempi, ritmi, distanze colossali -

Oltre il tempo
Insinuarsi tra le maglie d`un retino da farfalle
Per catturare comete
Come fossero lievi fatine
- Lucciole in una notte di luglio
Come se dire Adesso fosse la stessa cosa che Domani
O che Ieri

Come se
Come se

Le dune, le palme, i mari di corallo
Le mie ali e le tue
E le vette
Il vento e le vele

Non fossero agglomerati di atomi
Ma un unico grande pensare

Non mio, tuo, loro….
Nostro

st.

mercoledì 24 settembre 2014

pubblicato lo slideshare della nostra offerta adwords


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martedì 23 settembre 2014

nuovo logo per la Infonet

Abbiamo realizzato un nuovo logo per la INFONET includendo il mappamondo nella sritta del nome dell'azienda.

Quindi accanto alla bussola che rappresenta il Nord, ora v'è anche una nuova simbologia di carattere geografico: il mappamondo!

Significa tante cose ... cero è che il doversi confrontare tutti i giorni con il fenomeno della globalizzazione ... aiuta nella scelta dei simboli!

Spero che vi piaccia!

Insegne pubblicitarie a Milano

On line il nuovo sito della Dante Neon
E’ online il nostro ultimo lavoro, ovvero il sito internet della dante neon di Pieve Emanuele. Lo trovate all’indirizzo: www.danteneon.it

Dante Neon è una azienda di Milano che realizza insegnecommerciali e pubblicitarie.
Fondata agli inizi degli anni ’80 del secolo scorso si è affermata per la sua esperienza nel settore ed oggi si colloca tra le aziende leader nel campo delle insegne pubblicitarie e commerciali.
Negli ultimi trent’anni il nostro lavoro si è evoluto, passando da una fattura esclusivamente artigianale ad una modalità di lavoro che prevede l’utilizzo di macchinari per il taglio laser e per la fresatura.

Il mondo delle insegne al neon classiche, quelle a filo soffiato, che andavano tantissimo in America negli anni 70, è diventato vintage ed è stato superato dal mondo del led, che consente cose prima mai viste e con risparmi energetici molto alti.
Le insegne luminose non sono comunque la sola cosa che offriamo: infatti produciamo anche insegne tradizionali non luminose, magari destinate ad essere illuminate da un faretto per consentire la loro visibilità notturna.

Il nostro reparto grafico è poi in grado di dedicarsi anche alla cartellonistica, con un lavoro che parte dallo studio grafico per arrivare fino alla affissione vera e propria, permessi comunali compresi.
Non siamo semplicemente esecutori di progetti di insegne ma proponiamo ai nostri clienti anche la progettazione grafica ed una sorta di consulenza sulla tipologia di insegna più adatta alle esigenze specifiche.


Dante neon si avvale di uno staff di 5 persone dedicate alla realizzazione ed al montaggio delle insegne e di due persone che si occupano della composizione grafica di insegne e cartelloni.

come internet influenza le scelte del turista

Ripropongo integralmente il testo di un interessante articolo diffuso dall’ANSA nel quale vengono presentati i dati rilevati dall’osservatorio sul turismo Unioncamere Isnart e relativi all’utilizzo di internet da parte dei turisti che soggiornano in Italia.

Ne emerge un quadro completamente diverso da quello rilevato genericamente intervistando gli italiani: Infatti la propensione all’utilizzo di internet dei turisti (quindi non solo italiani) è di gran lunga superiore a quello della media nazionale.

Nell’articolo manca un dato, che probabilmente val la pena cercare nello studio di unioncamenre, ed è il quanti stranieri sono stati intervistati.

Eccovi l’articolo:
Sono tante le sollecitazioni esterne che influenzano coloro che decidono di progettare una vacanza: tra i canali più utilizzati emerge il web, che rappresenta, in modo ambivalente, la finestra sul territorio sia per i turisti che per le imprese della filiera turistica e la destinazione nel complesso.
A sostenerlo è l'Osservatorio nazionale del turismo di Unioncamere Isnart, che presenta uno studio nell'ultimo numero di "Impresa turismo".
Oltre il 90% dei turisti italiani e stranieri intervistati durante la vacanza in Italia utilizzano Internet abitualmente durante l'anno, il 35% in media tra le 2 e le 5 ore al giorno con un picco di quasi il 38% nel caso degli extraeuropei.
Tra gli strumenti di connessione utilizzati si posizionano in prima linea il pc (in media 69% dei turisti, sia italiani che stranieri ) e lo smartphone (68%, soprattutto stranieri).
Segue il tablet con in media il 23% di turisti che lo utilizzano (24% stranieri).
Dati questi che esprimono le potenzialità della connessione online anche durante la vacanza e che pongono l'accento sull'esigenza di supportare il turista con accessi Wi-Fi facilmente intercettabili sul territorio.
Internet, inoltre, viene utilizzato come canale di comunicazione che influenza la scelta del soggiorno da quasi il 29% dei turisti, trovando tra le sue declinazioni la ricerca di informazioni (quasi 16%) e offerte per il soggiorno (10%), la connessione ai social network (oltre il 4%) e la possibilità di raccontare la propria esperienza di vacanza tramite le recensioni (3%; quasi 4% gli stranieri). Quest'ultimo aspetto, seppur connotato da una quota relativamente esigua, rappresenta il cuore pulsante del rapporto tra turista-impresa turistica-territorio.
Il 33% dei turisti che trascorre la vacanza in Italia, infatti, dichiara di scrivere online il suo punto di vista sulla vacanza, "postando" recensioni sulle piattaforme dedicate. E questa prassi è più diffusa tra gli stranieri (quasi 36%).
L'identikit del "turista tipo" che scrive le recensioni ha tra i 31 ed i 40 anni (quasi il 29%) o tra i 21 ed i 30 anni (23%), ma anche tra i 41 e 50 anni (22%).
Queste tre fasce di età sono, tra l'altro, quelle in cui sono più diffusi gli strumenti di comunicazioni con connessione ad Internet (ad esempio smartphone, tablet e PC portatili).
Inoltre, i turisti più propensi alla scrittura di recensioni e che raccontano online la loro esperienza, sono quelli che durante la vacanza partecipano ad escursioni e gite (oltre il 41%), praticano attività sportive e fanno shopping (23%). Seguono coloro che visitano musei e mostre (18%), monumenti e siti di interesse archeologico (13%), che assistono a spettacoli musicali (oltre l'11%) e acquistano prodotti dell'artigianato locale.
Ecco quindi che il turista, più o meno consapevolmente, agisce come "story teller" assumendo il ruolo di narratore virtuale di viaggio che, a sua volta, influenzerà le scelte altrui.
(di Valentina Roncati) (ANSA) - ROMA, 21 SET -

lunedì 1 settembre 2014

il selfie con Stonhenge

Si ricomincia, si prospettano tempi duri, nuove sfide e frontiere da varcare. Il tutto con Stonehenge alle spalle.

E con un simile grandioso monumento raffigurato in un selfie, qualunque cosa diventa possibile, qualunque sfida diventa fattibile.

Si riparte dunque dal neolitico!

Da google che cambia, al mondo social che si evolve, internet cammina verso il futuro a passi da gigante, e noi rincorriamo il futuro con tanto fiato e tantissima voglia di entusiasmarci ancora, come bambini un po’ troppo grandi, ma pur sempre con tanta voglia di giocare.

Già, giocare, come in un enorme game elettronico, con una quantità di variabili infinita, e senza soluzione di continuità.

lunedì 18 agosto 2014

fulmini ed una estate che non è mai arrivata

Una gif animata per mostrare come quest'anno l'estate non sia proprio mai arrivata!

Un tempo si diceva che il primo temporale d'agosto si sarebbe portato via l'estate ... in questo sciagurato (non solo meteorologicamente) 2014 il primo temporale è arrivato il 2 agosto, e non s'è portato via un bel nulla perchè dell'estate avevamo visto solo qualche ombra spaurita!

Potremo però sempre dire ai nostri nipotini ... io c'ero in quella estate del 2014 che non si vide, nella quale giravamo in città con il giubbotto!

Sempre che tutto ciò non diventi normale nei prossimi anni .. ma mi rifiuto di credere ad una ipotesi simile!

Selfie con la morte

Ero in Santa Maria del Popolo a Roma a fare un giro turistico con la famiglia, si stava allestendo un matrimonio così come capita quasi ogni giorno … e mentre si girava in quella chiesa, tutto d’un tratto, un teschio!

Ricordati che devi morire! Il monito di Savonarola che echeggia tra le mura della chiesa che, tutt’un tratto diventano tetre, cupe e un po’ pulp.

Ovviamente ne approfitto per un selfie che è destinato a diventare storico: Il selfie con la morte!

E qui mi sorgono d’obbligo un paio di domande:
  1. La consapevolezza di dover morire equivale a conoscere la propria distanza dalle stelle?
  2. Sapere di dover morire rende la nostra esistenza migliore?

 Le risposte sono entrambe negative … la distanza dalle stelle è cosa ben diversa dalla consapevolezza della condanna a morte che ci portiamo dentro. L’una ha a che fare con l’universo, l’infinito, l’altra con la fine … se vogliamo sono l’una il contrario dell’altra: non c’è nulla di più immortale del cosmo.

La nostra vita, se diventa la vita di un condannato a morte, di uno che deve morire domani, rischia di perdere la lungimiranza di un uomo che pensa come se dovesse vivere per sempre.

Mi viene in mente la propaganda elettorale di Carlo Tassi (deputato in camici nera degli anni ’80 e ’90 del secolo scorso) che in un biglietto nero recava la frase: “vivo come se dovessi morire domani, penso come se dovessi vivere sempre!”

Ma reputo impossibile non cadere in confusione tra le due estreme consapevolezze: l’uomo comune, quale io sono, tende a cadere in contraddizione con se stesso se deve assumere entrambe le soluzioni che sono l’una il contrario dell’altra. Poiché vivere e pensare sono un tutt’uno, finiremmo col cercare di avere tutto subito, senza aspettare nemmeno un minuto!
e voi cosa ne pensate?
Panoramica dell'interno di Santa Maria del Popolo

Panoramica di Piazza del Popolo

Gli invitati che entrano in Chiesa
La sposa arriva in auto d'epoca








sabato 16 agosto 2014

Il fenomeno degli account social fasulli gestiti da software

I social sono il mondo dei bot, ovvero di software automatici che simulano l’attività umana: pubblicano post, mettono commenti, mi piace, aggiungono amici. Il tutto con algoritmi che rendono molto difficile essere scoperti.

Il fenomeno degli account fasulli su facebook, così come su tanti altri social, stà assumendo i connotati di una vera e propria inondazione.

Alcuni acker veri re dello spam hanno creato e mantenuto migliaia di utenti, verosimilmente reali, alcuni dei quali saranno certamente finiti anche tra le vostre liste di amici.

Già, accorgersene è infatti parecchio difficile, soprattutto per chi non sospetta nulla di particolarmente fraudolento.

Ma cosa si può fare con migliaia di account gestiti da un software che simula comportamenti reali?
Be .. tante cose, ad iniziare dal gonfiare di mi piace le pagine ed i post, conquistare visibilità, innescare fenomeni di viralità semplicemente diffondendo, allargando un bacino di utenza
Come fare?

Vi segnaliamo un sito che vende bot … http://www.botinternet.com/
Ma è solo uno dei tanti, val la pena leggere le descrizioni per capire come agiscono e cosa producono. Nella descrizione dei bot per facebook troverete un “potrete vendere mi piace” che è moto significativo …
Controindicazioni?

Tantissime! Si tratta di una attività fraudolenta che, se scoperta, produce ban non solo dell’utente singolo (se ne hai migliaia uno in più o in meno non fa differenza) ma addirittura dell’indirizzo ip.
Se i gestori del social poi riconoscono il papà hacker, per costui la vita diventerà difficilissima, è il suo account, le sue pagine, verranno tutte oscurate.

Già nel febbraio scorso ci siamo occupati del fenomeno degliaccount fasulli su facebook.

Nonostante una dichiarate guerra da parte del social blu agli account fake, questi sono aumentati moltissimo, soprattutto in Italia e soprattutto negli ultimi tempi.
Sono soprattutto account anonimi, intestati a persone apparentemente qualsiasi, ma anche di account intestati a persone famose come ad esempio quello di Pippo Inzaghi (vedi il mio post di giugno sul furto diidentità di Pippo Inzaghi).

Non è poi così difficile farlo: basta aprire un account con il nome di una persona famosa e poi gestirlo in qualche modo, chiedere amicizie, postare immagini o link, sparpagliare i mi piace, in somma cercare di sembrare attivi come se si stesse realmente gestendo il profilo.

A meno che l’interessato non si faccia vivo con il social blu e denunci il furto di identità, l’account rimarrà attivo e se, al raggiungimento del limite di 5000 amici, venisse trasformato in una fan page “unofficial”, magari è destinato a passarla liscia … ma il rischio di ban è comunque sempre molto alto.

per approfondimenti vedi anche:



giovedì 14 agosto 2014

mobile e local search

Nel suo ultimo Fast forward, Giorgio Taverniti parla di Local Search e Mobile.

Vengono sviscerati un pò di numeri che inquadrano la situazione in modo molto chiaro:

Il 60 % delle connessioni a facebook avviene attraverso mobile

Secondo una ricerca Cisco entro il 2018 il traffico monile arriverà a valere 10 volte tanto quello dei giorni nostri con un tasso di crescita annuale del 57%.

Il 69% si aspetta che quello che sta cercando sia entro 5 km da dove si trova.

Se si cerca un ristorante, il 70 % pensa di andarci a mangiare ed il 54 % ci va effettivamente.

Quindi i tempi di acquisto di una conversione su mobile sono molto inferiore a quelli desktop.

Il 70% delle persone vorrebbe avere direttamente nei risultati della ricerca il numero di telefono e il percorso per arrivarci.

ecco il video, estremamente interessante (dura sei minuti) che vi consiglio vivamente di guardare:


martedì 12 agosto 2014

O capitano! Mio capitano! testo recitato della poesia di Walt Whitman

Walt Whitman
O capitano! Mio capitano! (O Captain! My Captain!) è una poesia scritta dal poeta e scrittore statunitense Walt Whitman nel 1865, riguardante la morte del presidente degli Stati Uniti Abraham Lincoln.

[da wikipedia] Walter Whitman, noto come Walt Whitman (West Hills, 31 maggio 1819 – Camden, 26 marzo 1892), è stato un poeta, scrittore e giornalista statunitense. È conosciuto per essere l'autore della raccolta poetica Foglie d'erba, pubblicata in diverse edizioni a partire dal 1855.

[testo originale]
O Captain! My Captain!
O Captain! My Captain! our fearful trip is done;
 The ship has weather'd every rack, the prize we sought is won;
 The port is near, the bells I hear, the people all exulting,
 While follow eyes the steady keel, the vessel grim and daring

 But O heart! heart! heart!
 O the bleeding drops of red,
 Where on the deck my Captain lies,
 Fallen cold and dead.

 O Captain! My Captain! rise up and hear the bells;
 Rise up-for you the flag is flung-for you the bugle trills;
 For you bouquets and ribbon'd wreaths-for you the shores a-crowding;
 For you they call, the swaying mass, their eager faces turning

 Here Captain! dear father!
 This arm beneath your head;
 It is some dream that on the deck,
 You've fallen cold and dead.

 My Captain does not answer, his lips are pale and still;
 My father does not feel my arm, he has no pulse nor will;
 The ship is anchor'd safe and sound, its voyage closed and done;
 From fearful trip the victor ship comes in with object won

 Exult, O shores, and ring, O bells!
 But I with mournful tread,
 Walk the deck my Captain lies,
 Fallen cold and dead.



[traduzione italiana]
O capitano! Mio capitano!
Oh! Capitano, mio Capitano, il tremendo viaggio è compiuto,
 La nostra nave ha resistito ogni tempesta: abbiamo conseguito il premio desiderato.

 Il porto è prossimo; odo le campane, il popolo tutto esulta.
 Mentre gli occhi seguono la salda carena,
 la nave austera e ardita.

 Ma o cuore, cuore, cuore,
 O stillanti gocce rosse
 Dove sul ponte giace il mio Capitano.
 Caduto freddo e morto.

 O Capitano, mio Capitano, levati e ascolta le campane.
 Levati, per te la bandiera sventola, squilla per te la tromba;
 Per te mazzi e corone e nastri; per te le sponde si affollano;
 Te acclamano le folle ondeggianti, volgendo i cupidi volti.

 Qui Capitano, caro padre,
 Questo mio braccio sotto la tua testa;
 È un sogno che qui sopra il ponte
 Tu giaccia freddo e morto.

 Il mio Capitano tace: le sue labbra sono pallide e serrate;
 Il mio padre non sente il mio braccio,
 Non ha polso, né volontà;
 La nave è ancorata sicura e ferma ed il ciclo del viaggio è compiuto.
 Dal tremendo viaggio la nave vincitrice arriva col compito esaurito,

 Esultino le sponde e suonino le campane!
 Ma io con passo dolorante

 Passeggio sul ponte, ove giace il mio Capitano caduto freddo e morto.

Capitano mio capitano …. Addio

Mi chiamo Mork, su un uovo vengo da Ork … Nano Nano!
La notizia di oggi è quella della morte di Robin Williams.

Ed eccoci a dare l’addio a Mork, a dare l’addio ad un attore che ha interpretato una galleria di personaggi infinita e sempre con una grandiosa capacità interpretativa degna solo dei grandi.

Capitano mio capitano ….

Protagonista di numerosi film, da “Good Morning Vietnam” a “Hook - Capitan Uncino”, “L’attimo fuggente” e “Mrs. Doubtfire”, Robin Williams ha vinto un Oscar nel 1997 come miglior attore non protagonista per “Good Will Hunting” diretto da Gus Van Sant e con la sceneggiatura di Matt Damon e Ben Affleck.

Si è suicidato (pare) a 63 anni, soffriva di una grave forma di depressione, aveva problemi di alcool.
Ma non importa come sia morto, perché ciò che ha dato ad intere generazioni grazie alle sue interpretazioni supera la morte, supera il momento del lutto e della commozione.


Grazie Capitano, per tutto, addio!

lunedì 11 agosto 2014

la Super Luna

Poiché l’orbita della luna attorno alla terra non è circolare ma ellittica, possiede un apogeo (punto di maggiore distanza dalla terra) ed in perigeo (punto di maggiore vicinanza).

Il centro dell’ellisse non corrisponde al centro della terra, ma al centro di massa del sistema terra luna, e ciò causa delle oscillazioni nella distanza tra la luna e la superficie terrestre, per questo motivo la distanza minima ovvero la distanza della luna dalla terra al perigeo oscilla con un delta di circa 50 mila chilometri, ovvero un valore sufficiente a rendere percettibili ed evidenti le oscillazioni di dimensione del satellite della terra anche ad occhio nudo.

Ogni circa 20 anni la luna si presenta alla distanza minima. Ed il fenomeno, quando la luna è piena, è noto come super luna.

La sera del 10 agosto 2014 la luna ha raggiunto i 363 mila chilometri di distanza dalla terra, In concomitanza con le Stelle cadenti dello sciame delle perseidi, il prossimo fenomeno del genere sarà il 9 settembre prossimo, quando la luna sarà a 364 mila chilometri di distanza.

IL fenomeno è particolarmente evidente in prima serata o all’alba, quando la luna piena sorgente è particolarmente vicina all’orizzonte. Infatti la vicinanza ad elementi del paesaggio del satellite terrestre innesca un fenomeno percettivo di illusione ottica, che la fa apparire molto più grande di quando è alta nel cielo.

I ciarlatani che affollano il mondo del gossip con i loro oroscopi, associano il fenomeno della super luna ad eventi catastrofici, dal Titanic al terremoto del Giappone del 2011, ma è scientificamente dimostrato esattamente il contrario.


Quindi godiamoci il fenomeno in completo relax, senza temere nulla e lasciamo che il fascino della luna piena ci induca a contemplare l’infinità del cosmo, in qualche modo mostrandoci la nostra distanza dalle stelle ….

sabato 9 agosto 2014

considerazioni sull'inno di Mameli

Ogni volta che prima di una partita suonano gli inni nazionali è come se l’Italia subisse un goal. Se poi dall’altra parte ci sono i francesi o i tedeschi, è come partire sul due a zero.

Eppure in Italia di musicisti e di inni degni di ben altra sorte ne abbiamo parecchi. Il  va pensiero, innanzi tutto, che fu veramente uno degli inni del risorgimento.

Mi sono sempre chiesto il perché gli italiani abbiano scelto come inno nazionale una marcetta musicalmente ignobile.

Poi ho personalmente incontrato Goffredo Mameli, e in qualche modo mi sono riconciliato con il suo inno, del quale ha scritto solo le parole (la musica è di Michele Novaro, compositore genovese e vero colpevole dello scempio).

L’enfasi ottocentesca delle parole del testo, rilette con consapevolezza, è decisamente forte; Fratelli d’Italia, in una sola frase è racchiuso un concetto di una forza straordinaria, che da solo vale il fatto che l’inno di Mameli sia diventato inno nazionale.

Vi sono poi passi oscuri, come l’elmo di Scipio, che è un po’ ostico come concetto … ma può starci, così come in va pensiero ci stà l’arpa d’or dei fatidici vati.

Le parole del testo fanno la differenza tra l’inno dei fratelli d’Italia ed il Va pensiero, L’uno esplicitamente parla di unità d’Italia, L’alto di un esodo sionista che diventa solo simbolicamente l’anelito di unità dei popoli italiani.

Detto ciò però il due a zero di partenza, quando giochiamo con la Francia rimane … Mameli meritava una musica differente.

Quando qualche politico idiota propone di rivedere le parole dell’inno di Mameli per renderle moderne, mi si accappona la pelle … bisognerebbe revisionare la musica!

Su wikipedia si legge:
Goffredo Mameli dei Mannelli, meglio noto semplicemente come Goffredo Mameli (Genova, 5 settembre 1827 – Roma, 6 luglio 1849), è stato un poeta, patriota e scrittore italiano nato nel Regno di Sardegna.

Annoverato tra le figure più famose del Risorgimento italiano, morì a seguito di una ferita infetta che si procurò durante la difesa della seconda Repubblica Romana. È l’autore delle parole dell’attuale inno nazionale italiano.

venerdì 8 agosto 2014

risolvere i problemi di posizionamento dei luoghi su google maps con google map maker

il google map maker è uno strumento web messo a disposizione degli utenti per correggere o i n alcuni casi modifiche le mappe di google, si tratta di una sorta di wiki delle mappe al quale tutti possono contribuire.

Gli interventi di modifica vanno recensiti ed approvati o meno da parte degli utenti, e google tende a fidarsi delle segnalazioni.


Si tratta di un’ambiente con il quale tutti coloro che offrono servizi di inserimento sulle mappe ai propri clienti dovrebbero famigliarizzare.

Come la gran parte degli applicativi google, non è di immediata comprensione, e richiede un po’ di tempo prima di poter essere utilizzato al meglio. Si tratta comunque di una grandiosa opportunità.

(della serie … qui ogni giorno si scopre qualcosa di nuovo!)

mercoledì 6 agosto 2014

quanto è importante la local serch su google?

Google local è un motore di ricerca a sé che esegue le ricerche tra le schede local presenti sulle mappe.
Vi si accede all’indirizzo https://maps.google.it, oppure https://www.google .it/maps, ovvero cliccando su maps nella pagina dei risultati della ricerca di google.

una scheda local è tante cose assieme:
  • Un landmark sulla mappa di google collegato a recensioni, immagini e video di presentazione.
  • Una scheda google local.
  • Una pagina social integrata in google+.
  • Un sito internet piccolo ma efficace nel comunicare le nostre attività promozionali.
  •  Una pagina di atterraggio a cui far puntare la nostra pubblicità di google.

Cerchiamo di riordinare le idee:
Qualche anno fa esistevano i google places, erano le schede corrispondenti ai luoghi sulla mappa, in esse potevano essere inserite descizioni, immagini, categorie d’appartenenza, numeri telefonici e recensioni.

Il motore di ricerca basato sulla georeferenziazione non era così tanto utilizzato come è oggi e il numero di schede presenti in google places non era ampio.
Non era fondamentale esserci.

Poi sono arrivati gli smartphone ed i tablet, che poco per volta hanno conquistato un ruolo importantissimo. Oggi si stima che il 50% dei navigatori utilizzi un dispositivo mobile e che la gran parte di questi utilizzi uno smartphone. (ed il trend è in forte crescita)

Ma non solo, sono arrivati anche i social network, Twitter e Facebook hanno rivoluzionato il modo di vivere Internet da parte della gente. Ed è arrivato anche Google+, un social network creato e gestito da google, integrato, come vedremo, in modo assoluto con il sistema di algoritmi che il gigante di mountain wiew utilizza per calcolare e restituire i risultati delle ricerche.

L’introduzione di g+ (o social Rosso) ha, poco per volta, modificato in modo sostanziale i risultati delle ricerche di google.

La tendenza è quella di personalizzare il più possibile i risultati delle ricerche, riuscendo così a fornire elenchi di pagine ancor più interessanti per l’utente.

Il sistema basa una gran parte della propria capacità di personalizzazione dei risultati delle ricerche, sui segnali in arrivo dai social network, su quello che facciamo, clicchiamo, commentiamo, e tra questi segnali, quelli provenienti da g+ hanno una importanza predominante. (del resto sono direttamente disponibili per google)

Uno dei modi per personalizzare i risultati delle ricerche è quello di geo referenziarli, presupponendo che, se cerchiamo “enoteca” si stia cercando un locale non troppo distante da noi.
Se stiamo poi utilizzando un dispositivo mobile, le probabilità che si stia cercando un luogo fisico e non virtuale, aumentano considerevolmente.

Ma come classificare ed ordinare i risultati delle ricerche così eseguite? Come ordinarli in modo da farci vedere le migliori “enoteche” nelle nostre vicinanze e non posti squallidi, magari quasi sempre chiusi?
Ideale sarebbe avere un rumore social da analizzare …

Google ha quindi introdotto google local, un vero e proprio social network, integrato in google + nel quale le vecchie schede places prendono vita assumendo i connotati di una pagina social. 

La scheda local diventa un tutt’uno con la pagina g+ e si estende quindi ai post, alle immagini, alle interazioni con gli altri.

I parametri possibili, sulla base dei quali classificare una pagina, in questo modo diventano tantissimi, e diventa alta la probabilità di riuscire a scovare, tra le tante enoteche, proprio le migliori.

In un simile contesto, proprio perché in gran parte basato sul rumore social di g+, diventa impossibile barare e gonfiare artificialmente la propria posizione. (a meno di non voler correre rischi altissimi)

La maggior parte delle attività economiche è già inserita d’ufficio in google local. Soprattutto nelle aree urbane la percentuale di errore nella geo localizzazione delle schede o nei dati ad esse associati, come l’indirizzo ed il numero di telefono, sono molto basse.

Aumentano considerevolmente nelle aree rurali, dove molto spesso è difficile associare agli indirizzi le corrette localizzazioni, e dove spesso ci si trova ad avere a che fare con aziende poco, se non per nulla, avvezze all’uso di internet.

Diciamo pure che appena fuori dai centri urbani, il nostro paese paga l’handicap della scarsa diffusione e penetrazione di internet.



Per poter inserire (o rivendicare) una scheda google local occorre possedere un profilo google + ed essere correttamente loggati a google my business (il servizio che google mette a disposizione per la gestione dei propri luogi).

Se la scheda della nostra attività è già presente possiamo rivendicarla, operazione che può avvenire in due modi: o richiedendo la comunicazione telefonica di un codice di attivazione (nel caso in cui il numero di telefono presente sulla scheda sia corretto) oppure richiedendo l’invio di una cartolina postale che impiega un paio di settimane ad arrivare.

Se la scheda della nostra attività non è ancora presente possiamo proporne l’inserimento dal nostro pannello pagine in google my business.

Le istruzioni su come gestire una pagina google loca sono al seguente link:


Ma proviamo a vedere come le schede google Local si integrano nei risultati delle ricerche:

Impostiamo la località dalla quale stiamo eseguendo la ricerca (simuliamo un utente che stà cercando a Ponte dell’Olio con un telefono cellulare)

Cerchiamo la parola vino, ovvero cerchiamo di fare la ricerca che un utente normale, di passaggio a Ponte dell’Olio potrebbe fare sul suo smartphone.


Il formato della serp (Search Engine Result Page) che ne risulta è del tutto “normale” con il Knowedde graph, la solita pagina di wikipedia al primo posto, un video di youtube.
Si tratta di una serp nella quale non è scattato il fattore local.

Ma se ora proviamo a rendere meno generica la ricerca, utilizzando una stringa come “aziende vinicole” il risultato è sorprendente: la Serp è dominata dai risultati della ricerca su mappa
E gli snippet sono pesanti, molto pesanti … infatti al passaggio del mouse aprono un estratto della scheda local corrispondente sulla parte destra della pagina.



Le 7 aziende presenti in questo modo nella pagina risultati delle ricerche risultano essere prepotentemente più evidenti delle altre.

Ma ritorniamo alla serp Vino, Facciamo click su Maps per accedere al motore mappe

Qui vi sono risultati sostanzialmente diversi da quelli presentati da google. Il motivo è che la ricerca non viene eseguita partendo dall’enorme data base di tutti i siti internet del pianeta, ma semplicemente, utilizzando le sole schede local presenti nell’archivio di google.

Qui è possibile visualizzare i risultati in un elenco paginato, ordinato secondo un algoritmo che, tra i fattori di ranking, assegna la massima imortanza alla geo localizzazione delle attività presentate.

Cliccando sugli snippet, uno a caso … il Maiolo (azienda di mio fratello) … compare nel riquadro mappa un landmark corrispondente alla posizione …


Ed è immediato il passaggio al percorso per raggiungere i luogo ed alla attivazione, su dispositivi mobile, del navigatore satellitare.

Google presuppone che la nostra ricerca sia soddisfatta portandoci nel luogo fisico e non nel sito internet, questo rimane si raggiungibile, ma non è più l’unica possibilità, e nemmeno la più evidente, poiché, su google maps sono altri gli obiettivi.

E poiché si intravede una fisicità nei risultati del motore, diventano anche importanti le interazioni che un utente può avere con il luogo, per esempio lasciando un commento pubblico, assegnando un voto al luogo, ovvero segnalando a google eventuali errori di posizionamento o altro.

Sugli smartphone il numero di telefono diventa un pulsante chiama! Basta un click … ed ecco che ci possiamo mettere in contatto con l’azienda, prenotare, chiedere informazioni e quant’altro ci può venire in mente di fattibile con un telefono.

Riassumendo, una corretta ubicazione della propria attività economica:

Ha un effetto molto forte e significativo sui risultati delle ricerche di google poiché mostra i “risultati suggeriti” sulle mappe ogni qualvolta che big G capisce che si sta’ cercando qualcosa in un luogo.

Ha un effetto dirompente sui risultati delle ricerche con smartphone ogni volta che un utente cerca qualcosa nelle sue vicinanze poiché intende recarvisi fisicamente.
Essere ubicati correttamente facilita la possibilità di rintracciarci e di arrivare fin da noi, con qualunque mezzo.

Rivendicare correttamente una scheda local consente di mettere in atto una serie di azioni che aumentano l’importanza della nostra scheda e ne favoriscono la visibilità.

Pubblicare una corretta descrizione della azienda, arricchire la pubblicazione con immagini e video, e soprattutto ottenere recensioni, sono tutti fattori molto importanti nel posizionamento di una pagina local.

Ma c’è di più, i risultati delle ricerche sono molto spesso personalizzati, in base alle nostre ricerche precedenti ed in base alla nostra attività social (non solo quella su g+).
Accanto alle schede delle aziende escono le ricerche correlate suggerite, ovvero una serie di ricerche che conducono a luoghi analoghi, nelle vicinanze.

Su google map, non dobbiamo pensare al nostro vicino come ad un concorrente da battere per essere davanti a lui nei risultati delle ricerche ma come ad un alleato per riuscire ad emergere.

La nostra area o zona, infatti acquisterà rilevanza in modo complessivo sulle mappe, se e solo se le aziende che vi insistono saranno in grado di innescare una rete di azioni atte a rendere rumorosa la propria presenza, ovvero a rendere piacevole l’esperienza social di un utente che si trova a passare in quella zona.

Il punto di vista dei comuni:

a parer mio i comuni dovrebbero rivendicare o inserire schede relative alle proprie attività istituzionali e di gestire, magari attraverso lo iat, le pro loco, le associazioni locali, gli eventi di rilevanza turistica (e non solo) attraverso il social google+.


Non si tratta solamente di inserire schede relative ai palazzi comunali, ma anche quelle relative ai monumenti ed agli edifici religiosi, alle sedi delle pro loco, alle scuole. Si tratta di verificare l’ubicazione di importanti servizi come le stazioni dei Carabinieri, o i centri di pronto soccorso, in somma si tratterebbe di rendere la rappresentazione del territorio sulle mappe il più possibile completa e veritiera, in modo da rendere l’esperienza del turista da un lato, ma anche del cittadino dall'altro, il più possibile gratificante e non problematica.



I Comuni dovrebbero anche di promuovere un utilizzo corretto, da parte dei privati, delle schede local, in modo da massimizzare i risultati, tanto per i singoli quanto per il territorio nel suo complesso.
Si tratta di far maturare una consapevolezza ed una capacità di agire, non complessa ma che necessita un salto culturale.

Si tratta di promuovere eventi formativi, coinvolgendo professionisti del marketing web per insegnare ad agire. Pillole, lezioni leggere e simpatiche … magari da continuarsi in hangout.