Google local è un motore di ricerca a sé che esegue le
ricerche tra le
schede local presenti sulle mappe.
una scheda local è tante cose assieme:
- Un landmark sulla mappa di google collegato a
recensioni, immagini e video di presentazione.
- Una scheda google local.
- Una pagina social integrata in google+.
- Un sito internet piccolo ma efficace nel
comunicare le nostre attività promozionali.
- Una pagina di atterraggio a cui far puntare la
nostra pubblicità di google.
Cerchiamo di riordinare le idee:
Qualche anno fa esistevano i google places, erano le schede
corrispondenti ai luoghi sulla mappa, in esse potevano essere inserite
descizioni, immagini, categorie d’appartenenza, numeri telefonici e recensioni.
Il motore di ricerca basato sulla georeferenziazione non era
così tanto utilizzato come è oggi e il numero di schede presenti in google
places non era ampio.
Non era fondamentale esserci.
Poi sono arrivati gli smartphone ed i tablet, che poco per
volta hanno conquistato un ruolo importantissimo. Oggi si stima che il 50% dei
navigatori utilizzi un dispositivo mobile e che la gran parte di questi
utilizzi uno smartphone. (ed il trend è in forte crescita)
Ma non solo, sono arrivati anche i social network, Twitter e
Facebook hanno rivoluzionato il modo di vivere Internet da parte della gente.
Ed è arrivato anche Google+, un social network creato e gestito da google,
integrato, come vedremo, in modo assoluto con il sistema di algoritmi che il
gigante di mountain wiew utilizza per calcolare e restituire i risultati delle
ricerche.
L’introduzione di g+ (o social Rosso) ha, poco per volta,
modificato in modo sostanziale i risultati delle ricerche di google.
La tendenza è quella di personalizzare il più possibile i
risultati delle ricerche, riuscendo così a fornire elenchi di pagine ancor più
interessanti per l’utente.
Il sistema basa una gran parte della propria capacità di
personalizzazione dei risultati delle ricerche, sui segnali in arrivo dai
social network, su quello che facciamo, clicchiamo, commentiamo, e tra questi
segnali, quelli provenienti da g+ hanno una importanza predominante. (del resto
sono direttamente disponibili per google)
Uno dei modi per personalizzare i risultati delle ricerche è
quello di geo referenziarli, presupponendo che, se cerchiamo “enoteca” si stia
cercando un locale non troppo distante da noi.
Se stiamo poi utilizzando un dispositivo mobile, le
probabilità che si stia cercando un luogo fisico e non virtuale, aumentano
considerevolmente.
Ma come classificare ed ordinare i risultati delle ricerche
così eseguite? Come ordinarli in modo da farci vedere le migliori “enoteche”
nelle nostre vicinanze e non posti squallidi, magari quasi sempre chiusi?
Ideale sarebbe avere un rumore social da analizzare …
Google ha quindi introdotto google local, un vero e proprio social
network, integrato in google +
nel quale le vecchie schede places prendono vita assumendo i connotati di una
pagina social.
La scheda local diventa un tutt’uno con la pagina g+ e si
estende quindi ai post, alle immagini, alle interazioni con gli altri.
I parametri possibili, sulla base dei quali classificare una
pagina, in questo modo diventano tantissimi, e diventa alta la probabilità di
riuscire a scovare, tra le tante enoteche, proprio le migliori.
In un simile contesto, proprio perché in gran parte basato
sul rumore social di g+, diventa impossibile barare e gonfiare artificialmente
la propria posizione. (a meno di non voler correre rischi altissimi)
La maggior parte delle attività economiche è già inserita
d’ufficio in google local. Soprattutto nelle aree urbane la percentuale di
errore nella geo localizzazione delle schede o nei dati ad esse associati, come
l’indirizzo ed il numero di telefono, sono molto basse.
Aumentano considerevolmente nelle aree rurali, dove molto
spesso è difficile associare agli indirizzi le corrette localizzazioni, e dove
spesso ci si trova ad avere a che fare con aziende poco, se non per nulla,
avvezze all’uso di internet.
Diciamo pure che appena fuori dai centri urbani, il nostro
paese paga l’handicap della scarsa diffusione e penetrazione di internet.
Per poter inserire (o
rivendicare) una scheda google local occorre possedere un profilo google + ed essere correttamente loggati a google my business (il servizio che
google mette a disposizione per la gestione dei propri luogi).
Se la scheda della nostra attività è già presente possiamo rivendicarla, operazione che
può avvenire in due modi: o richiedendo la comunicazione telefonica di un
codice di attivazione (nel caso in cui il numero di telefono presente sulla
scheda sia corretto) oppure richiedendo l’invio di una cartolina postale che
impiega un paio di settimane ad arrivare.
Se la scheda della nostra attività non è ancora presente possiamo proporne l’inserimento dal nostro
pannello pagine in google my business.
Le istruzioni su come gestire una pagina google loca sono al
seguente link:
Ma proviamo a vedere
come le schede google Local si integrano nei risultati delle ricerche:
Impostiamo la località dalla quale stiamo eseguendo la
ricerca (simuliamo un utente che stà cercando a Ponte dell’Olio con un telefono
cellulare)
Cerchiamo la parola vino,
ovvero cerchiamo di fare la ricerca che un utente normale, di passaggio a Ponte
dell’Olio potrebbe fare sul suo smartphone.
Il formato della serp (Search Engine Result Page) che ne
risulta è del tutto “normale” con il Knowedde graph, la solita pagina di
wikipedia al primo posto, un video di youtube.
Si tratta di una
serp nella quale non è scattato il fattore local.
Ma se ora proviamo a rendere meno generica la ricerca,
utilizzando una stringa come “aziende
vinicole” il risultato è sorprendente: la Serp è dominata dai risultati
della ricerca su mappa
E gli snippet sono pesanti, molto pesanti … infatti al
passaggio del mouse aprono un estratto della scheda local corrispondente sulla
parte destra della pagina.
Le 7
aziende presenti in questo modo nella pagina risultati delle ricerche risultano
essere prepotentemente più evidenti delle altre.
Ma
ritorniamo alla serp Vino, Facciamo click su Maps per accedere al motore mappe
Qui vi sono
risultati sostanzialmente diversi da quelli presentati da google. Il motivo è
che la ricerca non viene eseguita partendo dall’enorme data base di tutti i siti
internet del pianeta, ma semplicemente, utilizzando le sole schede local
presenti nell’archivio di google.
Qui è possibile visualizzare i risultati in un elenco
paginato, ordinato secondo un algoritmo che, tra i fattori di ranking, assegna
la massima imortanza alla geo localizzazione delle attività presentate.
Cliccando
sugli snippet, uno a caso … il Maiolo (azienda di mio fratello) … compare nel riquadro mappa un landmark
corrispondente alla posizione …
Ed è immediato il passaggio al percorso per raggiungere i
luogo ed alla attivazione, su dispositivi mobile, del navigatore satellitare.
Google presuppone che la nostra ricerca sia soddisfatta
portandoci nel luogo fisico e non nel sito internet, questo rimane si
raggiungibile, ma non è più l’unica possibilità, e nemmeno la più evidente, poiché,
su google maps sono altri gli obiettivi.
E poiché si intravede una fisicità nei risultati del motore,
diventano anche importanti le interazioni che un utente può avere con il luogo,
per esempio lasciando un commento pubblico, assegnando un voto al luogo, ovvero
segnalando a google eventuali errori di posizionamento o altro.
Sugli smartphone il numero di telefono diventa un pulsante
chiama! Basta un click … ed ecco che ci possiamo mettere in contatto con
l’azienda, prenotare, chiedere informazioni e quant’altro ci può venire in
mente di fattibile con un telefono.
Riassumendo, una corretta ubicazione della propria attività
economica:
Ha un effetto molto forte e significativo sui risultati
delle ricerche di google poiché mostra i “risultati suggeriti” sulle mappe ogni
qualvolta che big G capisce che si sta’ cercando qualcosa in un luogo.
Ha un effetto dirompente sui risultati delle ricerche con
smartphone ogni volta che un utente cerca qualcosa nelle sue vicinanze poiché
intende recarvisi fisicamente.
Essere ubicati correttamente facilita la possibilità di
rintracciarci e di arrivare fin da noi, con qualunque mezzo.
Rivendicare correttamente una scheda local consente di
mettere in atto una serie di azioni che aumentano l’importanza della nostra
scheda e ne favoriscono la visibilità.
Pubblicare una corretta descrizione della azienda,
arricchire la pubblicazione con immagini e video, e soprattutto ottenere
recensioni, sono tutti fattori molto importanti nel posizionamento di una
pagina local.
Ma c’è di più, i risultati delle ricerche sono molto spesso
personalizzati, in base alle nostre ricerche precedenti ed in base alla nostra
attività social (non solo quella su g+).
Accanto alle schede delle aziende escono le ricerche
correlate suggerite, ovvero una serie di ricerche che conducono a luoghi
analoghi, nelle vicinanze.
Su google map, non dobbiamo pensare al nostro vicino come ad
un concorrente da battere per essere davanti a lui nei risultati delle ricerche
ma come ad un alleato per riuscire ad emergere.
La nostra area o zona, infatti acquisterà rilevanza in
modo complessivo sulle mappe, se e solo se le aziende che vi insistono saranno
in grado di innescare una rete di azioni atte a rendere rumorosa la propria
presenza, ovvero a rendere piacevole l’esperienza social di un utente che si
trova a passare in quella zona.
Il punto di vista dei comuni:
a parer mio i comuni dovrebbero rivendicare o inserire
schede relative alle proprie attività istituzionali e di gestire, magari
attraverso lo iat, le pro loco, le associazioni locali, gli eventi di rilevanza
turistica (e non solo) attraverso il social google+.
Non si tratta solamente di inserire schede relative ai
palazzi comunali, ma anche quelle relative ai monumenti ed agli edifici
religiosi, alle sedi delle pro loco, alle scuole. Si tratta di verificare
l’ubicazione di importanti servizi come le stazioni dei Carabinieri, o i centri
di pronto soccorso, in somma si tratterebbe di rendere la rappresentazione del
territorio sulle mappe il più possibile completa e veritiera, in modo da
rendere l’esperienza del turista da un lato, ma anche del cittadino dall'altro,
il più possibile gratificante e non problematica.
I Comuni dovrebbero anche di promuovere un utilizzo
corretto, da parte dei privati, delle schede local, in modo da massimizzare i
risultati, tanto per i singoli quanto per il territorio nel suo complesso.
Si tratta di far maturare una consapevolezza ed una capacità
di agire, non complessa ma che necessita un salto culturale.
Si tratta di promuovere eventi formativi, coinvolgendo
professionisti del marketing web per insegnare ad agire. Pillole, lezioni
leggere e simpatiche … magari da continuarsi in hangout.