Walt Whitman |
O capitano! Mio capitano! (O Captain! My Captain!) è una
poesia scritta dal poeta e scrittore statunitense Walt Whitman nel 1865,
riguardante la morte del presidente degli Stati Uniti Abraham Lincoln.
[da wikipedia] Walter Whitman, noto come Walt Whitman (West Hills, 31
maggio 1819 – Camden, 26 marzo 1892), è stato un poeta, scrittore e giornalista
statunitense. È conosciuto per essere l'autore della raccolta poetica Foglie
d'erba, pubblicata in diverse edizioni a partire dal 1855.
[testo originale]
O Captain!
My Captain!
O Captain!
My Captain! our fearful trip is done;
The ship has weather'd every rack, the prize
we sought is won;
The port is near, the bells I hear, the people
all exulting,
While follow eyes the steady keel, the vessel
grim and daring
But O heart! heart! heart!
O the bleeding drops of red,
Where on the deck my Captain lies,
Fallen cold and dead.
O Captain! My Captain! rise up and hear the
bells;
Rise up-for you the flag is flung-for you the
bugle trills;
For you bouquets and ribbon'd wreaths-for you
the shores a-crowding;
For you they call, the swaying mass, their
eager faces turning
Here Captain! dear father!
This arm beneath your head;
It is some dream that on the deck,
You've fallen cold and dead.
My Captain does not answer, his lips are pale
and still;
My father does not feel my arm, he has no
pulse nor will;
The ship is anchor'd safe and sound, its
voyage closed and done;
From fearful trip the victor ship comes in
with object won
Exult, O shores, and ring, O bells!
But I with mournful tread,
Walk the deck my Captain lies,
Fallen cold and dead.
O capitano! Mio capitano!
Oh! Capitano, mio Capitano, il tremendo viaggio è compiuto,
La nostra nave ha
resistito ogni tempesta: abbiamo conseguito il premio desiderato.
Il porto è prossimo;
odo le campane, il popolo tutto esulta.
Mentre gli occhi
seguono la salda carena,
la nave austera e
ardita.
Ma o cuore, cuore,
cuore,
O stillanti gocce
rosse
Dove sul ponte giace
il mio Capitano.
Caduto freddo e
morto.
O Capitano, mio
Capitano, levati e ascolta le campane.
Levati, per te la
bandiera sventola, squilla per te la tromba;
Per te mazzi e corone
e nastri; per te le sponde si affollano;
Te acclamano le folle
ondeggianti, volgendo i cupidi volti.
Qui Capitano, caro
padre,
Questo mio braccio
sotto la tua testa;
È un sogno che qui
sopra il ponte
Tu giaccia freddo e
morto.
Il mio Capitano tace:
le sue labbra sono pallide e serrate;
Il mio padre non
sente il mio braccio,
Non ha polso, né
volontà;
La nave è ancorata
sicura e ferma ed il ciclo del viaggio è compiuto.
Dal tremendo viaggio
la nave vincitrice arriva col compito esaurito,
Esultino le sponde e
suonino le campane!
Ma io con passo
dolorante
Passeggio sul ponte,
ove giace il mio Capitano caduto freddo e morto.
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