giovedì 31 luglio 2014

I post acchiappa click

Spero che l’inverno finisca presto! Detto a fine luglio è decisamente poco consueto .. ma qui la realtà nel campo della meteorologia stà superando i confini della fantasia, ed io oggi ho il giubbotto.
Ma veniamo al tema da trattare, web, sosia network, web marketing … roba varia insomma, ma che riguarda il web.

Giorgio Taverniti nel suo ultimo fast forward ci segnala che è comparso su facebook il pulsante non mi piace, il che dovrebbe consentire, finalmente, di segnalare tutti i post con contenuti decisamente poco simpatici.

In realtà il bottone oggi è scomparso, ma vi assicuro che ieri c’era … ed è molto probabile che ricompaia domani.

E da qui partiamo per parlare dei post acchiappa click.
Ripartiamo dall’ultimo post sulla pagina facebook di Infonet, quello dei piedini sexy … per parlare dei post acchiappa click che tempestano come mosche fastidiose i nostri newsfeed sui social, un fenomeno del quale, non so voi, ma io non ne posso più!
(la pagina dei piedini sexy presentata in modo acchiappa click è balzata subito nell’elenco dei post più visti del mio blog)

Mi riferisco soprattutto al modo con il quale vengono proposti certi post che contengono link a pagine di informazione o news e che sono fatti apposta per attrarre click, gonfiare il traffico e, nella maggior parte dei casi, deludere gli utenti.

Un esempio … il post del Mattino su Schumacher: “non potrà più utilizzarlo”: la brutta notizia dalla moglie di Schumacher…. Che fa atterrare su un micro articolo dal titolo: “Corinna vende l'aereo di Schumacher per 20 milioni di euro: "Non potrà più utilizzarlo"
Ovviamente la pagina è piena di pubblicità …

Va bè … ma non è solo sui social network che si utilizzano certi trucchi. L’oscar della settimana se lo merita la Liberà di Piacenza che ha messo in atto una delle più bieche operazioni mai viste. Guardate un po’ come ha inserito sulla prima pagina la notizia della vittoria di Nibali al tour de France. “cade in bici e muore”.

Direi che è imbattibile … insuperabile, ma mi direte voi, al peggio non c’è limite! Ed allora attendiamo con speranza il momento in cui qualche giornalista inventerà qualcosa che nemmeno Crozza si sarebbe mai immaginato.

www.lercio.it è un sito che pubblica notizie palesemente false; una presa in giro di giornalisti e giornali che, tra l’altro avevamo iniziato a fare anche noi .. (vedi san fermo patrono degli automobilisti)
Ma la realtà ha superato la fantasia, un po’ come con il tempo di questa estate, o come con Cettola qualunque, uscito in fretta e furia poiché la realtà politica italiana stava superando la finzione comica.

Ed allora ecco comparire sul social blu (parlo di facebook, il social blu appunto) la fantastica pagina “ha ma non è Lercio
che raccoglie una infinità di post tratti dalle pubblicazioni social delle principali testate giornalistiche italiane, roba lercia, molto lercia, ma vera, verissima!

Un modo, tristissimo secondo me, di ridere della realtà con la realtà stessa. Facendoci un baffo delle bombe sul funerale (ultima news di lercio) o del santo uffizio che nomina san fermo patrono degli automobilisti.

C’è da dire che fare il comico, oggi in Italia, è difficilissimo, anche e soprattutto perché vincere la concorrenza di certi giornalisti è una impresa realmente impossibile.

Quel che faccio fatica a capire è il perché certi giornali storicamente seri facciano scivoloni così grandi rovinandosi la brand reputation, raccogliendo commenti negativi ed insulti sui social.
Chi si occupa di web lo sa bene che per costruire una buona reputazione ci vuole un mondo di tempo e di fatica, mentre per distruggerla basti molto poco …. E culi, tette, notizie acchiappa click o minchiate come quella del ciclista morto, in un attimo, possano cancellare anni di lavoro …

Ma secondo me molti giornalisti non se ne rendono neppure conto: i giornali lo sanno di essere un brand?

Conta solo fare molte pagine viste, ed a giudicare dall'esperimento dei piedini sexy, per ora funziona: un post acchiappa click produce veramente tanto in termini economici, ma acceca i gattini, a lungo andare vaccata dopo vaccata, diventerà sempre più difficile spingere gli utenti a fare click su notizie presentate in questo modi!

Quindi raga, speriamo che il pulsante non mi piace ricompaia presto!


lunedì 28 luglio 2014

l'incredibile verità sull'erotismo dei piedi

Su internet si trova anche questo … una ricerca del tutto inutili sulla erogenicità dei piedi.

Sinceramente, da quando ho saputo che l’ultima frontiera della chirurgia estetica consiste nel farsi impiantare i cuscinetti sotto la punta dei piedi per riuscire a reggere i tacchi altissimi per tempi lunghi, non mi meraviglio che qualche professore, alla ricerca di pubblicità gratuita, si sia dedicato ad uno studio del genere.

In primis mi chiedo se la ricerca sia stata finanziata da soldi pubblici o se viceversa abbia ricevuto finanziamenti da privati.

In secondo luogo sono a chiedermi: “ma chi è il genio che decide di dedicare risorse ad una faccenda così spinosa?”

In terzo luogo, mi domando perché ora io stò dedicando il mio tempo ad un articolo del genere?

La risposta alle tre domande è una sola: RUMORE! Una notizia del genere fa inevitabilmente parlare di se, è destinata ad essere ripresa e letta da un sacco di fancazzisti che stanno sui social. È inevitabilmente destinata ad aumentare la popolarità di chi la pubblica, magari fornendogli anche un’aura di credibilità universitario-professorale.

Essere più popolari significa ricevere più facilmente donazioni, fondi sia pubblici che privati (per le università) e visite (per il sottoscritto)

In realtà questo post, come altri dello stesso calibro, è semplicemente un test per vedere quanto verrà visitata la pagina che lo contiene, ovvero se farà o meno un boom tipo quello del side boob selfie, o se, viceversa cadrà in un dimenticatoio della rete.

Ma il boom di visite, in un blog come questo è innescato esclusivamente dal modo con il quale i social presenteranno la notizia. 
Per esempio se presentassi l’articolo con un testo del genere: “ una ricerca anglo sudafricana ha dimostrato che i piedi non sono erogeni: leggi tutto sul mio blog!” otterrei un numero diverso di visitatori che presentando la cosa dicendo: “i piedi sono sexy? È di questi giorni la notizia di uno studio sull'argomento. Leggete l’approfondimento sul mio blog."

Ma si potrebbe fare decisamente meglio: “una ricerca svela l’erotismo dei piedi! Leggete l’incredibile verità emersa dallo studio di due università britanniche!

Oppure: ”sedurre con i piedi? Scoprite sul mio blog cosa hanno scoperto alcuni ricercatori britannici!

Siamo al limite dello spam? Forse si, ma se guardate quello che fanno molti grossi gruppi editoriali sui social network, scoprirete che agiscono proprio così, creano curiosità, possibilmente morbosa sulle cose e attirano il pubblico con non notizie, esattamente come questa.

Per concludere eccovi la notizia sulla eroticità dei piedi, così come riportata da molti siti web, con tanto di nome e cognome dell’esimio Professore che la ha condotta ….

I piedi non sarebbero sexy: a dirlo è una ricerca universitaria condotta da due università britanniche e una sudafricana e pubblicato sulla rivista Cortex. Lo studio smentisce la mia convinzione secondo le quali i piedini sexy sono sempre sexy, soprattutto se ben rivestiti da scarpe a tacco alto.
Ma un conto è il ruolo da campanello, l’altro è quello di vettore di sensazioni, e la ricerca dice proprio questo: i piedi non sono una zona erogena.

La percezione effettiva con oggetti come tacchi alti e calze, il tocco con la vista, in altre parole, come sottolinea il professor Oliver Turnbull dell'università di Bangor,. è cosa diversa dalla capacità di produrre eccitazione.

voi eravate venuti qui per leggerla? eccovi accontentati ... ma un commento lasciatemelo :)

disponibile per la registrazione il dominio .moda

Da oggi è possibile registrare domini con estensione .moda

La nuova estensione si aggiunge a quelle già disponibili nell’ambito della moda e del vestiario, ovvero:.clothing, .shoes e .boutique.

Se questi ultimi possono risultare un po’ ostici per il mercato italiano, il .moda è, viceversa, una potentissima leva da aggiungere alla strategia di marketing di ogni azienda che opera nel settore.

Dai grandi marchi, ai piccoli shop che vendono moda, l’utilizzo del dominio www.nomeazienda.moda, può diventare un modo per apparire più professionali. Comunque è un modo per essere efficaci nel presentarsi alla propria clientela.

Presto saranno disponibili anche il .fashion, .jewelry, .makeup, .luxe, .spa. Purtroppo la lingua italiana non è stata presa in considerazione dalla autorità internazionale che decide le estensioni dei domini disponibili.
Con nomi un po’ troppo anglosassoni si rischiano errori di digitazione da parte dei navigatori, ma il punto moda è una estensione che non va assolutamente persa.

Il dominio, da oggi ufficialmente autorizzato, sarà disponibile per l’acquisto solo nei prossimi giorni, dopo il vaglio delle pre registrazioni.

Per chi fosse interessato alla registrazione di un dominio .moda, segnalo la pagina di richiesta preventivi della Infonet … la mia azienda.


Ciao e … stay in touch!

venerdì 25 luglio 2014

Selfie photobomb con la regina


Dopo la vittoria ai giochi del Commonwealth due atlete australiane della squadra di hockey si sono fatte un selfie nel quale è apparsa la regina Elisabetta!

Una photobomb viene definita un sorta di intrusione indesiderata in un selfie da parte di una persona che all’ultimo istante si infila sullo sfondo.


Di solito ci si limita a buttare via i selfie photobombati … ma non in questo caso … e il selfie con la regina ha fatto il giro della rete.

approfondimenti: 

I video volano sui newsfeed di Facebook

Occhio agli insights … e fate attenzione all’effetto di un video simpatico, grabbato con freemaker da youtube, tradotto con i fumetti e ripostato su facebook come se fosse farina del nostro sacco. (citando comunque la fonte)

[ecco il video intitolato Ipad]

È fin troppo evidente come gli algoritmi di facebook premino i video direttamente postati sul social blu, privilegiando la loro visualizzazione nei newsfeed.

L’esperimento è stato fatto oggi ed i risultati sono certamente destinati a migliorare. In ogni caso un salto di visibilità di questo genere davvero non me lo aspettavo.

Già avevamo trattato l’argomento in due articoli, uno sul sito di Infonet intitolato EDGE RANK SU FACEBOOK e l’altro sul blog di stefano Torre intitolato LA VISIBILITA’ DEI POST DELLA FAN PAGE SU FACEBOOK.




L’esperimento di oggi conferma in pieno la teoria, vedremo nei prossimi giorni se e come altri video postati confermeranno il successo di questo.

stay in touch ....

Censurato mail.ru dal tribunale di Roma

Mail.ru è stato chiuso dal tribunale di Roma. A causa di due film pirata è stato bloccato uno dei più grandi provider email del mondo … ed il provvedimento non è neppure stato notificato.

Il decreto di sequestro è stato inviato ai principali provider di accesso ad internet italiani dal GIP di Roma, ed è motivato dalla pubblicazione illecita di due film. Tra gli altri 24 siti censurati con questo provvedimento c'è mega.co.nz, il popolare cyberlocker che ha sostituito MegaUpload.

Il provvedimento segue quello del novembre 2013 con il quale veniva censurato vk.com, il più importante social network russo, oscurato ex lege su tutto il territorio italiano.

Roba all’italiana … ed ora se avete clienti in Russia, o semplicemente amici da contattare via email a Mosca provate ad utilizzare un proxy …
In Italia scatta la censura di importanti siti stranieri senza che ci si preoccupi delle conseguenze ovvero dei danni collaterali.

Ma come funzionano le censure dei siti stranieri in Italia?
I provvedimenti della magistratura vengono inoltrati ai fornitori di connettività che hanno l’obbligo di impedire l’accesso ai siti, ovvero agli indirizzi ip corrispondenti.

I siti diventano quindi irraggiungibili dagli utenti che navigano dall’Italia, a meno di non utilizzare server proxy ubicati in territorio straniero e che fanno da ponte tra l’utente ed il sito.

Le motivazioni che portano la magistratura ad ordinare l’oscuramento di siti stranieri possono essere le più disparate: dalla violazione di qualche copyright alla diffusione di materiale proibito, a serie violazioni della privacy degli utenti.

Al di là dell’obbligo dell’azione penale, la magistratura italiana normalmente si esprime a seguito di querela di parte.


Fonte (Giorgio Taverniti fastforward http://www.giorgiotave.it/fastforward/ )

Tutti i siti censurati dalla magistratura italiana: http://censura.bofh.it/elenchi.html

mercoledì 16 luglio 2014

La credibilità di un autore è fondamentale per emergere sul web.

Tanto per intenderci il concetto è il seguente: le aziende sono fatte da persone e sono queste che tendono credibile il marchio e non viceversa.

Quindi sarà dura per i brand storici? Vedremo … anche se google chi ha abituati ad un rispetto quasi maniacale per i grandi marchi.


Quel che è certo è che la vita dura la avranno i marchi medio piccoli, o quelli mono personali.
Eco abbastanza grande è stata data sui social alle ultime linee guida che google ha emesso per i propri quality rater, ovvero quelle persone che passano la loro esistenza a navigare le serp ed a giudicare i siti.

Orbene queste li invitano a rendersi conto con attenzione della qualità e della autorevolezza di un autore, ovvero delle persone che con un certo sito risultano collaborare.
Ma come fanno a sapere che io collaboro con il sito di pinco pallino? Le strade sono tante e chissa quali algoritmi di associazione siti-persone stanno utilizzando.

Tanto vale farglielo sapere subito con un author snippet sulla pagina e  con una pagina elenco autori inserita nel sito.
Questa ultima, anzi, purchè veritiera e ben costruita, è destinata a diventare importantissima per la quota qualità di un sito internet gestita manualmente dai quality rater.

Nella pagina elenco autori sarà importante:

·         inserire i link ai profili social degli autori

·         inserire i link alle pagine del sito realizzate dal singolo autore, sulle quali dovrà comunque essere presente l’autor snippet esteso.


Ma cosa farà un quality rater per valutare la nostra credibilità (su un tema specifico)?
Be … aprirà la nostra pagina g+ e guarderà il rumore generato dai nostri post, valutando a colpo d’occhio la corrispondenza tra tema e post.

Aprirà la nostra pagina facebook, guarderà la quantità di amici che abbiamo ed il loro tasso di coinvolgimento … oltre che, ovviamente, l’attinenza dei nostri post al tema J

Ed ecco perché i selfie … sono facilmente realizzabili e postabili, spesso consentono di taggare le persone ritratte, e fanno rumore in modo pressochè gratuito, senza far perdere credibilità all’autore, a patto che nella pagina sia sempre ben evidente almeno un articolo di approfondimento, seriamente affrontato e costruito, sul tema principale per il quale l’autore cerca autorevolezza.

Ma ai quality rater google chiede di monitorare la attività quotidiana degli autori, quindi occhio a non “svaccare” mai.

Ora quel che mi chiedo è come sia possibile valutare tanti autori a “colpo d’occhio” e classificarli in fretta …. Visto che gli autori sono immensamente più che i quality rater c’è da aspettarsi che la valutazione venga basata su parametri molto facilmente reperibili e classificabili.


Di certo non staranno a leggere gli articoli o a quadrarsi i video, ma si limiteranno a vedere l’effetto che hanno suscitato nei followers, magari dando un’occhiata veloce alla qualità della formattazione.

mercoledì 9 luglio 2014

[mondiali] sette a uno

Sette a uno non era mai finita. La Germania ha inflitto al Brasile una sconfitta talmente appariscente da non lasciare spazio a nessun commento. L’onore delle armi non c’è, la Germania non lo ha concesso ed ha infierito.

Del resto il Brasile del secondo tempo, suonato come un pugile, le avrebbe prese persino dal Piacenza, e la Germania ha segnato solo due gol, come dire, non ha voluto strafare.

Per il Brasile che, a dire il vero fino ad ora aveva fatto ben poco, si tratta di qualcosa di più di una sconfitta, è un dramma non solo calcistico che cancella la sicumera con la quale il popolo intero del Brasile si rapportava al resto del mondo.

A pensarci è meno grave l’uscita di scena dell’italietta di Balotelli che almeno ha conservato un po’ di dignità. Un 7 a 1 non si dimentica, non si potrà mai dimenticare.

Partita sbagliata … colpa di qualcuno in particolare, Fred il centravanti evanescente, Neimar l’assente … agli analisti lasciamo il loro lavoro, noi ci limitiamo a constatare che la sufficienza e l’approssimazione con la quale il Brasile è sceso in campo è degna di quella con la quale lo Zaire affrontò il mondiale del ’74.

Del resto le due maglie si rassomigliano molto, solo che il giallo ed il verde sono inveirti. Chissà, forse gli strapagati giocatori carioca si sono sentiti all'improvviso degli Ilunga Mwepu, giocatore dello Zaire che non sapeva nemmeno le regole del gioco ….



Quindi Forza Zaire, che non esiste nemmeno più …. Nel 74 finì tre a zero per il Brasile …. Tutto sommato andò meglio.