martedì 26 maggio 2015

la legge sui cookie è una cagata pazzesca


Spesso viene da chiedersi dove vivano i legislatori italiani, tanta è la distanza dai problemi reali del paese! Sui cookie è stato partorito un abominio degno di un folle!
Praticamente tutti i siti web sono costretti a mettere l’avviso, facendo perdere completamente di significato la norma!
I siti stranieri non metteranno nulla, e l’autorità Italiana non potrà far nulla per imporlo! Non potrà oscurare i siti stranieri in virtù di accordi e trattati internazionali sottoscritti, e quindi la stragrande maggioranza dei siti accessibili dai navigatori italiani potrà fare a meno dei banner di allert.
E le multe? Sproporzionate all’inverosimile! Da 6.500 a 120.000 euro!!!
Un sito amatoriale che usa shynistat per registrare gli accessi rischia una multa folle! E, parliamoci chiaro, non profila nulla!
In sintesi: la legge sui cookie è un modo fantasioso per darsi martellate sui coglioni.

Stefano Torre

Ecco una buona analisi e sintesi di quello che dal 2 di giugno coinvolgerà internauti e professionisti del settore. Sembra che il governo Italiano non perda mai occasione per dimostrarsi un' entita' idiota, utile solo a far perder soldi e tempo alle aziende in c....te pazzesche. Ma che vi abbiamo fatto di male ? Se odiate cosi' tanto le aziende dall'umiliarle nel far fare a loro stupidaggini come questa, non si farebbe prima ad emanare una legge in cui si ricostituiscono i soviet e si aboliscono del tutto le attività private ?
Francesco Merenda

Chi non lavora in internet, si sveglierà il 2 giugno pieno di avvisi su cui premere OK senza capirne il significato.
Chi ci lavora, sta sprecando giornate a mettere quegli avvisi dappertutto.
Roberto Pasini

Attendo anche la vostra opinione!

sabato 23 maggio 2015

Obbligo di informativa sull’utilizzo dei cookie nei siti web

Il prossimo 2 giugno 2015 diventerà obbligatorio per tutti i siti internet che utilizzano cookies, anche di terze parti, per profilare gli utenti con finalità di marketing, avvisare i navigatori con appositi banner a comparsa che rimandino ad una pagina di dettaglio con la descrizione dei cookies utilizzati.

I servizi che utilizzano cookies di profilazione sono:
• Tutti i plugin social (facebook like, pinterest, linkedin, twitter, g+, ecc …)
• Tutti i sistemi di registrazione dei dati di accesso (google analytics, shinystat, ecc …)
• Tutti i sistemi di iscrizione a newletter (mail up, aweber, ecc…)
• Tutti i sistemi di advertising che utilizzano funzioni di remarketing (google adwords, facebook remarketing, ecc..)
• Tutti i sistemi che utilizzano la georeferenziazione degli utenti .
• Tutti i sistemi di pagamento online.
• Tutti i sistemi di classificazione del sito web come ad esempio alexa.
• Tutti i sistemi di erogazione automatica di banner pubblicitari (adsense google, tradedoubler, ecc …)

Se un sito poi utilizza un sistema di newsletter autonomo, o richiede la registrazione degli utenti, dovrà descrivere ed indicare ogni particolare relativo alle operazioni effettivamente svolte ed agli scopi per i quali verranno, o potranno, essere utilizzati i dati raccolti. In questo ultimo caso era già obbligatorio che il sito internet, ovvero il suo gestore, fosse iscritto all’apposito registro tenuto dall’autorità garante della privacy.

Poiché il legislatore ha scelto di non distinguere tra cookies al servizio di sistemi che realmente e gravemente violano la privacy degli utenti e cookie al servizio di siti che si limitano ad utilizzare i dati in modo anonimo senza generare reali violazioni della sfera personale delle persone, il dispositivo del garante della privacy sarà obbligatorio praticamente per tutti i siti web, facendo perdere di significato all’obbligatorio banner di allert.

Attenzione che sono previste pene pecuniarie realmente feroci, che variano da 6 a 120 mila euro!



Riferimenti normativi
Il codice in materia di protezione dei dati personali è un decreto legislativo (atto avente forza di legge) della Repubblica Italiana emanato il 30 giugno 2003, al n. 196 e noto comunemente anche come «Testo unico sulla privacy».
Sull'applicazione della normativa vigila l'Autorità Garante per la protezione dei dati personali, istituita sin dalla L. 675/1996, poi confermata anche dal Testo Unico del 2003.

• Per una infarinatura generale sulle normative vigenti in materia di privacy vi rimandiamo alla pagina di wikipedia
http://it.wikipedia.org/wiki/Legge_sulla_privacy

Il nuovo regolamento.
L’autorità garante per la protezione dei dati personali l’8 maggio 2014 ha emanato un provvedimento con il quale viene regolamentato in modo severo l’uso dei “cookies per finalità di profilazione e marketing” da parte dei siti web.
Le aziende hanno avuto 12 mesi dalla pubblicazione del provvedimento sulla gazzetta ufficiale, per adeguare i propri siti internet alla nuova normativa.
L’obbligatorietà dell’adempimento scatterà il prossimo 2 giugno 2015.

Per una puntuale descrizione del regolamento sui cookies vi rimandiamo al sito dell’autorità garante della privacy , ed in particolare:
• Modalità di acquisizione del consenso all’utilizzo dei cookie:
http://www.garanteprivacy.it/web/guest/home/docweb/-/docweb-display/docweb/3118884
• Informativa e consenso all’uso dei cookies
http://www.garanteprivacy.it/web/guest/home/docweb/-/docweb-display/docweb/3585077
• Cookie e privacy: istruzioni per l’uso [video]
http://www.garanteprivacy.it/cookie

Cosa sono i cookies.
I cookies sono files di testo salvati in automatico sul computer di chi visita il sito web. Servono ad innescare un dialogo con il sito internet che può perdurare anche oltre la singola visita, ovvero il sistema può utilizzarli per conoscere il comportamento dell’utente anche durante le precedenti visite e comportarsi di conseguenza.

I cookie vengono utilizzati con due scopi principali:
• il primo di natura tecnica, come ad esempio per verificare l’avvenuta autenticazione e di conseguenza mostrare alcune cose piuttosto che altre, ovvero per facilitare e velocizzare la navigazione del sito web.
• Il secondo di natura commerciale, ovvero per “profilare” gli utenti del sito web con finalità di marketing. Ciò avviene raccogliendo dati sulle abitudini, sui gusti, sulle scelte personali degli utenti concepiti come consumatori, per inviare loro messaggi commerciali mirati o per canalizzare la loro visita al solo scopo di indurli a comprare.

Se i cookie di natura tecnica sono sostanzialmente tollerati dal legislatore, quelli di natura commerciale ed in particolare quelli che consentono profilazione con finalità di marketing sono stati individuati come potenzialmente invasivi della sfera personale del singolo, e quindi pericolosi. Il Garante ha pertanto disposto che solamente una scelta libera e consapevole da parte del singolo, possa consentire ad un sito web di far uso dei dati di profilazione raccolti durante le sue visite.

Informativa breve a popup
Il garante della privacy ha stabilito che, quando un utente accede ad una pagina di un sito web che utilizza cookie di profilazione a lui debba essere mostrata una informativa breve e ben visibile, contenuta in un apposito banner a comparsa che evidenzi chiaramente il fatto che il sito utilizza cookies di profilazione. In particolare il banner di informativa breve deve specificare:
• che il sito utilizza cookie finalizzati all’invio di messaggi mirati
• che il sito contiene cookies di terze parti, ovvero di altri siti web
deve inoltre contenere:
• un link ad una informativa dettagliata ed estesa che spieghi in una apposita pagina di dettaglio il modo con il quale verranno utilizzati i cookie.
• L’indicazione che proseguendo nella navigazione l’utente accetta implicitamente di essere profilato.



Informativa dettagliata on page
L’informativa dettagliata od estesa dovrà essere raggiungibile in ogni momento da apposito link inserito nel footer o comunque nel template di ogni pagina del sito e dovrà evidenziare:
- evidenziare tutti gli elementi elencati dall’art. 13 del D. Lgs. 196/2003;
- descrivere in maniera specifica ed analitica le caratteristiche e le finalità dei cookies utilizzati;
- consentire all’utente di manifestare le proprie opzioni in merito all’uso dei cookies da parte del sito, fornendogli anche la possibilità di revocare il consenso fornito in precedenza.

Questo ultimo punto pare essere in aperta contraddizione con il concetto di accettazione implicita connessa alla prosecuzione della navigazione, si attendono quindi delucidazioni in merito a come tecnicamente operare sulla revoca della autorizzazione.
Il consenso dell’utente.

Per quanto riguarda l'obbligo di tener traccia del consenso dell'utente, al gestore del sito sarà consentito utilizzare un cookie tecnico, in modo tale da non riproporre l'informativa breve alla seconda visita dell'utente.

Le sanzioni.
Il mancato rispetto di quanto previsto dal Provvedimento del garante, comporta le severe sanzioni già previste dal D. Lgs. 196/2003, quali:
- per mancato rilascio dell’informativa (da 6.000 a 36.000 euro);
- per mancata raccolta del consenso (da 10.000 a 120.000 euro);

Per i siti stranieri che non si adeguano?
Il garante non ha previsto alcuna sanzione, anche se, a termini stretti di legge, non potendo ad essi essere comminata alcuna multa poiché non sottoposti al dominio della autorità italiana, dovrebbero essere sistematicamente oscurati dall’autorità governativa preposta al controllo sulla criminalità informatica, dato che non adeguandosi alla normativa italiana essi commettono un crimine informatico. Ma tutto ciò sarebbe in contrasto con accordi internazionali precedentemente sottoscritti dall’Italia. Un bel guazzabuglio!

Tutto ciò per dire che le multe verranno comminate, come al solito in Italia, solamente a pochi malcapitati, che data l’entità delle multe previste rischieranno il fallimento , lasciando tutti gli altri con una spada di Damocle pendente.

Come fare per mettere a norma il proprio sito web

Gli interventi da mettere in atto sono due:
• il primo di natura esclusivamente legale consiste nel preparare i testi da inserire nelle pagine di informativa breve ed informativa dettagliata.
• Il secondo di natura tecnica consiste nell’installare il banner a pop up di allert.

L’informativa
Per i siti che non fanno uso dei cookie per agire commercialmente nei confronti dei propri navigatori e si limitano alla pubblicazione di banner pubblicitari tipo adsense , o alla raccolta dei dati di accesso con shynistat o google analitics, ovvero utilizzano pulsanti di sharing con i social network, è a parer mio possibile utilizzare una informativa “generica” che spieghi dettagliatamente cosa sono i cookie e a che scopo vengono utilizzati. In essa dovrà essere descritta anche la modalità di cancellazione dei cookie da parte dell’utente.
Per chi invece realmente utilizza i cookie di profilazione per aggredire i propri navigatori con informative commerciali o per canalizzare e personalizzare la navigazione degli utenti, consiglio vivamente di utilizzare un service professionale per produrre le pagine informative.
• In particolare consiglio l’utilizzo di Jubenda
https://www.iubenda.com/it

Jubenda offre un elenco di servizi di terze parti che utilizzano cookie molto ampio tra il quale è possibile scegliere quelli usati nel nostro sito ed ottenere un testo con una dettagliate descrizione e con tutti i riferimenti alle policy sulla privacy adottate dal servizio specifico e la indicazione del paese nel quale il servizio viene erogato.
Il servizio di jubenda è a pagamento e viene offerto ad un costo di 19 euro/anno.

L’installazione
A meno di non conoscere i linguaggi di programmazione e di saper trattare i cookie di natura tecnica con la dovuta perizia, occorrerà rivolgersi ad un professionista per installare correttamente il sistema.
Inserire sui siti web il codice che farà comparire le informative può essere un lavoro complesso ed in ceri casi lungo. Infatti il codice dovrà essere inserito IN TUTTE le pagine del sito e non limitarsi alla home page.

Infonet offre l’installazione del codice per visualizzare l’informativa sui cookie a 50 €.

Forniamo anche un testo generico di informativa sui cookie adatto alla maggior parte dei siti internet non commerciali.
Nel caso in cui il vostro sito richiedesse un intervento complesso, ci riserviamo di proporvi un preventivo realizzato ad hoc.

Stefano Torre
(Infonet ceo)

mercoledì 13 maggio 2015

Google Partner Accademy 12 e 13 Maggio 2015

Martedì 12 e Giovedì 13 maggio 2015 siamo stati da Google Italia a Milano, nei nuovi uffici di via Confalonieri, vicino alla stazione Garibaldi, per un corso di formazione organizzato nell’ambito della Google Partner accademy.


Masterclass sulle vendite …. Ed ora siamo più consapevoli di tante cose legate al processo di acquisizione di nuovi clienti, di lead generation, di tecniche su come fare inbound ed outbound marketing, e su come adwords può dare una grossa mano a raggiungere certi obiettivi.

Relatore: Andrea Misso di BitBang, un Nomone!
Coordinatore: Marco Giorgini il googler, simpaticissimo!

Tra l’altro abbiamo appreso che i Partner italiani di google sono solamente 330, un numero veramente molto basso, il che rende ancora più bello essere in quel novero.
Per il resto, diciamo che google è un posto fantastico, pieno di stanze e stanzette con giochi e passatempi, sembra quasi un posto dove si va a giocare e non a lavorar duro!

Un modello che lo rende misterioso e magico, un posto dove persino il subbuteo è enorme


mercoledì 6 maggio 2015

Il nuovo algoritmo mobile di google

Sinceramente non pare che ci siano stati grandi stravolgimenti nelle serp anche su mobile.

Se cerco Infonet sul mio smartphone al primo posto resiste imperterrito un sito di una azienda che fa visure camerali e che non ha niente a che fare con il mobile friendly.

Addirittura il google page speed misura un 59/100 di esperienza utente e segnale che il sito potrebbe non superare il test di compatibilità con i dispositivi mobili. Cosa che regolarmente accade!
Allora perché il sito continua a rimanere primo nella serp Infonet dello smartphone?

Il mistero è veramente fitto fitto, e sinceramente dare una risposta senza scomodare illazioni ed ipotesi nemmeno lontanamente verificate non è possibile.

Facciamo allora come quelle procure a corto di prove e che non sanno più a che santo votarsi, diciamo: “se c’è qualcuno che sa qualcosa si faccia avanti e parli”. Per ora ci limitiamo a questo, più avanti vedremo se offrire una ricompensa a chi ci darà notizie utili a capire che cosa sia successo.

Che dipenda dal fatto che il primo sia in https?
O dal fatto che il primo abbia una linkbuiding moto più efficace del secondo?
O forse sono le dimensioni della città nella quale ha sede l’azienda?
Mmm secondo me sono gli abitanti della città, moltiplicati per il numero delle discoteche e diviso per il peso degli hamburger consumati al mese …
e secondo voi?

Come diventare un maschio dominante

Ho ricevuto questa email:

Caro Amico,
Il sabato sera passato da solo, guardando le repliche di Friends e sognando Jennifer Aniston. Per anni, questa è stata ciò che chiamavo la mia vita sentimentale.
Avevo 22 anni. Ero così squattrinato da non avere due monete da strofinare insieme. Ero così imbarazzato dal mio fisico che non osavo togliermi la camicia se non quando ero da solo. E dopo quattro anni di frequentazione di festini al college… ero ancora vergine.
Certo, ero uscito con alcune ragazze (gli scarti degli altri uomini), ma anche queste non mi richiamavano al telefono.
Ed ogni volta che riuscivo a fare qualche amicizia femminile, finiva sempre allo stesso modo: le seguivo dappertutto come un cagnolino, cogliendo ogni occasione per fare loro un favore od ascoltare i loro problemi…nella speranza che in qualche modo questo avrebbe condotto a fare sesso, ma…

Segue il link ad una pagina web dal titolo:
“Come un Uomo Pigro Può Assicurarsi Facilmente Sesso ed Amore con 20 o Più Donne al Mese”

Io sinceramente non ce la farei a sostenere il ritmo! In ogni caso mi viene il sospetto che si tratti di un manuale su come pagare le prostitute :)

Si apre una classica funnel page nella quale l’unica azione possibile è comperare l’ebook a soli 29 euro! Anziché 600! Un bel risparmio vero? (ma perché il mondo è così pieno di tonti?)

È una pagina scritta con tecniche pnl per cercare di convincere un target sostanzialmente di sfigati, e devo dire che è proprio ben fatta!

Bellissime poi le Storie di Successo, ve ne riporto una:
Sesso con la professoressa del college... Erano due semestri che al college facevo sogni erotici sulla mia professoressa poco più che ventenne, ma lei non riusciva nemmeno a ricordarsi il mio nome. 8 giorni dopo aver ricevuto il tuo materiale mi ha passato un foglietto chiedendomi di fermarmi dopo le lezioni. Quando sono entrato nel suo ufficio, ha chiuso a chiave la porta e mi ha praticamente violentato! David K., Indiana, USA

È proprio ora che scriva il mio best seller: “come trombare su Facebook

Il dorway pages update di google

Il 16 marzo 2015 google ha ufficialmente rilasciato un upgrade degli algoritmi definito come dorway pages update.

Questo algoritmo ha penalizzato i siti che:
incanalano il traffico da più pagine con un funnel verso una pagina o una sezione del sito.
Hanno pagine che sono esse stesse imbuti con percorsi forzati.
Hanno pagine che sono sostanzialmente simili con scarsa gerarchia di navigazione.

Fonte: http://www.hellobrave.com/google-penalty-checker-tool/#2015
“On 16th March Google released an updated statement on their doorway pages policy. This typically falls into three categories:Having multiple pages/location sites that funnel into one channel, pages that are only their to funnel users into usable section of a site and finally pages that are substantially similar with little browseable hierarchy”

La tecnica delle dorway, ovvero pagine destinate ad essere alternative alla home page quali atterraggio delle ricerche, si è negli anni affinata, cercando, ogni volta, di aggirare i limiti imposti dalle evoluzioni degli algoritmi di google che tendevano a penalizzare questa tecnica.

Una volta era facile forzare il posizionamento di chiavi di ricerca particolari: bastava fare una dorway page ottimizzata su una certa chiave ed il gioco era fatto; la pagina era fuori dai percorsi di navigazione principali, ma non era fatta per essere navigata, ma per essere posizionata e basta!

Oggi l’utilizzo di pagine dorway rischia davvero di essere penalizzante non solo per le stesse dorway che si ritrovano fuori dalle serp per le quali sono state costruite, ma per l’intero sito che rischia una penalizzazione algoritmica anche quando le dorway sono molto ben mimetizzate e praticamente irriconoscibili agli occhi di un quality rater.
Da tempo sosteniamo che ogni pagina del sito va concepita come fosse una dorway, ovvero va concepita per ospitare una chiave. Così facendo il sito non rischia nessuna penalizzazione, poiché le pagine sono a tutti gli effetti inserite nel sito e nei percorsi di navigazione interni.

In ogni modo cercare di modulare una pagina a forma di funnel, ovvero di imbuto, per costringere gli utenti a compiere una determinata azione, oggi è diventato pericoloso.
Mi auguro solo che google sia in grado di distinguere le pagine che per la loro natura devono essere imbuti, penso alle pagine del carrello degli e-commece per esempio.
In ogni caso è diventato più pericoloso di prima giocare con i re indirizzamenti, ovvero utilizzare le tecniche di generazione di funnel automatici, tipici delle ristrutturazioni dei siti web.
L’unico modo per recuperare le vecchie pagine è rimasto il redirect 301 da giocarsi in 1 a 1 e mai 1 a molti.

Sui funnel la mia opinione è che la penalizzazione riguardi soprattutto i redirect massivi più che gli imbuti di navigazione veri e propri, in ogni caso staremo a vedere se anche le squeeze page determineranno penalizzazioni ai siti che le utilizzano, io credo di no.
Certo è che ora le pagine sostanzialmente senza link, ovvero che offrono la possibilità di proseguire la navigazione solamente compiendo una azione, sono state penalizzate e rischiano di trascinare il sito intero in una penalty area rischiosa.

Il consiglio è quello di modificarle, consentendo comunque alternative di navigazione all’imbuto, cercando semmai soluzioni grafiche che lo mettano in evidenza, ma evitando di farlo essere l’unica azione possibile.