martedì 21 giugno 2016
★ [crab nebula] buona estate a tutti
Novecento sessantadue anni fa la Supernova del Granchio appariva in cielo fulgida come venere all’alba!
La notte del solstizio d’estate le genti rimanevano a vegliare all’aperto davanti ai falò, in attesa dell’alba. E l’alba del primo giorno d’estate quell’anno fu molto speciale. Era il 1054, gli uomini conoscevano gli astri per nome e gli astrologi di corte erano personaggi davvero importanti. Le interpretazioni astrologiche del moto e della posizione degli astri erano presagi fondamentali per capire ciò che sarebbe accaduto di lì a poco.
Quella mattina Venere era dove non doveva essere, dove non poteva essere: brillava in posizione di Lucifero precedendo il sole, mentre la sera prima, in posizione di Vespero lo inseguiva nel rosso del tramonto. Fu come se durante la notte avesse compiuto una mezza sua orbita attorno al sole, quando normalmente impiega quasi quattro mesi a compiere quel percorso.
Ma la sorpresa più grande fu dopo il sorger del sole, quando Vespero comparve nel cielo terso dell’alba.
Venere si era sdoppiato, Lucifero e Vespero erano contemporaneamente in cielo!
Gli astronomi di corte ebbero un gran daffare, tanto a Roma quanto a Bisanzio, e conclusero dopo lunghe e ponderate ponzate che si doveva fare lo scisma tra la chiesa di oriente e quella di occidente, perché era il cielo a comandarlo.
Inutile dire che il significato del nome di Lucifero, fino ad allora utilizzato per identificare il Cristo portatore di luce, finì per identificare il demone massimo.
Certo che l’aver minato il dogma della incorruttibilità celeste in quel modo! Che cosa volevate aspettarvi?
Furono a decine le eresie che scoppiarono in seguito all’evento celeste, la più importante fu quella dei bogomili, che sosteneva la doppiezza di cristo: bene e male contemporaneamente presenti in lui, proprio come in ogni uomo.
Dopo circa un mese Lucifero sparì dal cielo. Ma ormai il danno era fatto!
La supernova, o meglio i suoi resti, furono riscoperti da Messier nel XVII secolo e furono scambiati per una cometa: un batuffolo di luce nel cielo tra gli astri.
L’errore non era poi così grave, il relitto cosmico della supernova giaceva sull’eclittica ed il ricordo della supernova del 1054 era stato cancellato dalla chiesa che con perizia certosina distrusse tutti i documenti che raccontavano del fenomeno.
Siccome però il batuffolo non si muoveva … ben presto anche Messier si rese conto che si trattava di un corpo celeste di genere diverso, la classificò come Nebulosa e la fece diventare M1, ovvero il primo oggetto del suo celebre catalogo di nebulose.
Poi qualcuno con un telescopio più potente la osservò meglio e vide in quella forma la figura di un granchio: da allora è nota come la Nebulosa del Granchio o Crab Nebula, ed io mi sono permesso di dare lo stesso nome alla supernova del 1054.
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