sabato 16 agosto 2014

Il fenomeno degli account social fasulli gestiti da software

I social sono il mondo dei bot, ovvero di software automatici che simulano l’attività umana: pubblicano post, mettono commenti, mi piace, aggiungono amici. Il tutto con algoritmi che rendono molto difficile essere scoperti.

Il fenomeno degli account fasulli su facebook, così come su tanti altri social, stà assumendo i connotati di una vera e propria inondazione.

Alcuni acker veri re dello spam hanno creato e mantenuto migliaia di utenti, verosimilmente reali, alcuni dei quali saranno certamente finiti anche tra le vostre liste di amici.

Già, accorgersene è infatti parecchio difficile, soprattutto per chi non sospetta nulla di particolarmente fraudolento.

Ma cosa si può fare con migliaia di account gestiti da un software che simula comportamenti reali?
Be .. tante cose, ad iniziare dal gonfiare di mi piace le pagine ed i post, conquistare visibilità, innescare fenomeni di viralità semplicemente diffondendo, allargando un bacino di utenza
Come fare?

Vi segnaliamo un sito che vende bot … http://www.botinternet.com/
Ma è solo uno dei tanti, val la pena leggere le descrizioni per capire come agiscono e cosa producono. Nella descrizione dei bot per facebook troverete un “potrete vendere mi piace” che è moto significativo …
Controindicazioni?

Tantissime! Si tratta di una attività fraudolenta che, se scoperta, produce ban non solo dell’utente singolo (se ne hai migliaia uno in più o in meno non fa differenza) ma addirittura dell’indirizzo ip.
Se i gestori del social poi riconoscono il papà hacker, per costui la vita diventerà difficilissima, è il suo account, le sue pagine, verranno tutte oscurate.

Già nel febbraio scorso ci siamo occupati del fenomeno degliaccount fasulli su facebook.

Nonostante una dichiarate guerra da parte del social blu agli account fake, questi sono aumentati moltissimo, soprattutto in Italia e soprattutto negli ultimi tempi.
Sono soprattutto account anonimi, intestati a persone apparentemente qualsiasi, ma anche di account intestati a persone famose come ad esempio quello di Pippo Inzaghi (vedi il mio post di giugno sul furto diidentità di Pippo Inzaghi).

Non è poi così difficile farlo: basta aprire un account con il nome di una persona famosa e poi gestirlo in qualche modo, chiedere amicizie, postare immagini o link, sparpagliare i mi piace, in somma cercare di sembrare attivi come se si stesse realmente gestendo il profilo.

A meno che l’interessato non si faccia vivo con il social blu e denunci il furto di identità, l’account rimarrà attivo e se, al raggiungimento del limite di 5000 amici, venisse trasformato in una fan page “unofficial”, magari è destinato a passarla liscia … ma il rischio di ban è comunque sempre molto alto.

per approfondimenti vedi anche:



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